Quando il gioco vale la console

Una piccola retrospettiva su l’unico titolo di WiiU che ricorderò con affetto.
 Redazione
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Quando il gioco vale la console

Con l’inizio del nuovo anno e l’avvicinarsi della presentazione di Nintendo Switch, stavo ripensando a quando, nel 2012, venni invitato tramite Wiitalia a provare WiiU a Milano.

Allora ero un giovane ragazzo con tanto tempo libero che nutriva speranze nel fatto che la nuova macchina Nintendo, in uscita da lì a pochi mesi, sarebbe stata una console completa piena di titoli che mi avrebbero stupito, invece di un semplice proof of concept sfruttato solamente da un paio di implementazioni.

Purtroppo il tempo non mi ha dato ragione e, sebbene la mia libreria di giochi per WiiU vanti un discreto numero di titoli, ripensando al tempo speso a giocarci mi viene solo in mente quanto sia scomoda e (mentalmente) faticosa l’interazione col “paddone”, o come siano implementate male certe funzionalità del sistema operativo.

C’è però un elemento fondamentale che me la farà ricordare in modo positivo, che poi è lo stesso che mi ha spinto a comprarla e che, scommetto, me la farà accendere di nuovo di tanto in tanto per qualche partita con gli amici.

Sto parlando di Luigi’s Ghost Mansion.

Luigi Ghost Mansion

Provato per la prima volta a Milano durante la presentazione, questo gioco è riuscito da solo a convincermi della potenzialità l’asyncronous gameplay, che finalmente trovava una forma propria dopo essere stato presente in secondo piano all’epoca di GameCube e Gameboy Advance (ad esempio, con Pac-Man VS o il più famoso Final Fantasy Crystal Chronicles).

Per chi non lo conoscesse, Luigi’s Ghost Mansion, contenuto nella collection Nintendo Land uscita al lancio della console, è un gioco multiplayer nel quale un giocatore che interpreta un fantasma cerca di acchiappare i suoi avversari, cioè altri 4 giocatori che cercano a loro volta di sconfiggerlo illuminandolo con la loro torcia. La parte interessante del gameplay sta nel fatto che il fantasma è invisibile ai suoi cacciatori, che brancolano letteralmente nel buio sullo schermo della tv, mentre chi controlla il fantasma, usando il gamepad, può vedere la situazione completa e crearsi una strategia vincente per scappare o attaccare al momento giusto.

E’ un idea semplice, ma che funziona così bene da non risultare solamente l’incarnazione perfetta dell’idea alla base della console, ma da essere pure divertente da giocare (e almeno nella mia esperienza, le due cose vanno a braccetto meno volte di quanto si possa pensare).

Luigi’s Ghost Mansion è l’unico motivo che giustifichi la natura di WiiU. Dispiace solo che sia stato relegato ad una compilation contenente giochi così diversi da loro e dalla qualità altalenante: proporlo come titolo a parte, scaricabile da eShop o preinstallato su console con livelli e add-on acquistabili, sarebbe stata una mossa che avrebbe dato più risalto al gioco e avrebbe mostrato molta più modernità da parte di Nintendo, che ancora oggi è un piccolo passo indietro rispetto alla concorrenza per quanto riguarda il mercato digitale.

Alle porte di una nuova pagina per la compagnia di Kyoto, che a breve mostrerà finalmente la sua strategia per Switch, non mi resta che sperare che perle come questa, per quanto piccole e difficili da trovare, continuino ad esistere.


Rigiocare con gli amici, una volta ogni tanto, al “fantasmino” mi aiuta a tenere presente che Nintendo è sempre capace di stupirti positivamente, anche se supportarla è una percorso faticoso molte volte lastricato di difficili compromessi.

Articolo di Simone Mattolini (@NekoStark), appassionato videogiochi e di Nintendo.

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