Perché il lancio di Google Stadia è stato un fiasco? (video opinione)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Perché il lancio di Google Stadia è stato un fiasco? (video opinione)

Google Stadia è tra noi, più o meno. Le Founder's e Premiere Edition stanno arrivando in questi giorni ai primi acquirenti, ma già le recensioni nazionali ed internazionali sono impietose. Stadia ha collezionato una pioggia di voti bassi un po' ovunque (noi abbiamo potuto fare solo un'anteprima - ma la recensione completa arriverà a breve - dato il poco tempo a disposizione; in Italia solo 3 testate online e 4 cartacee hanno avuto più tempo per provare il servizio), eppure, leggendo quelle stesse recensioni, ci sono anche un sacco di lodi. E allora cos'è successo?

Fondamentalmente, pur con un minimo di variabilità, le critiche sono sostanzialmente due. Da una parte mancano ancora tantissimi tasselli di Stadia. Su smartphone funziona solo sui Pixel e solo in Wi-Fi, non c'è integrazione con YouTube, i giochi disponibili sono solo 22, il 4K è solo con Chromecast Ultra, il multiplayer non è cross platform, e mancano sistemi completi di leaderboard, chat vocale e altro.

Il servizio è insomma incompleto, a dir poco, ma la colpa di questo è di Google, nel senso che l'azienda ha sempre parlato di "lancio". Sarebbe bastato dire "accesso anticipato" o addirittura "beta", e tutte queste critiche non avrebbero ragion d'essere. E sia chiaro che, allo stato attuale, Google Stadia è una beta.

[sentence_dx]Stadia è in beta, allo stato attuale[/sentence_dx]

Mettendo quindi un attimo da parte questa prima serie di critiche, ce ne sono altre che a parer nostro sono più importanti, e riguardano la qualità del gioco. Qui i pareri sono più eterogenei. In generale tutti concordano sul fatto che Stadia funzioni. Questo significa che il lag è contenuto, che non ci sono artefatti o perdite eccessive di compressione e che il flusso di gioco è costante, a 1080p, 60 fps. Da questo punto di vista Stadia è il miglior servizio di cloud gaming che ci sia mai stato. Il problema è che ancora il 4K@60fps promesso sembra un po' un miraggio.

Lo stesso Destiny 2, uno dei titoli inclusi con Stadia Pro, è in pratica un full HD scalato in 4K, e la differenza in effetti si vede. Ci sono anche alcuni che lamentano una qualità generale visiva non al pari con il rendering in tempo reale che avrete con un PC/console equivalente.

Ci sono insomma problemi tecnici, che ancora una volta possiamo imputare alla "beta", ma che a maggior ragione andranno risolti. Perché se il catalogo dei giochi è ovvio che col tempo si espanda, così come tutte le altre funzioni discusse due paragrafi sopra, se Stadia non fosse davvero in grado di garantire quella buona qualità in 4K@60fps che prometteva, allora sì che saremmo di fronte ad un fiasco.

[sentence_sx]Google non sa lanciare nuovi prodotti, ma questa non è una giustificazione[/sentence_sx]

Google non è mai stato bravo con i lanci, e quello dei Pixel 4 di quest'anno, vessato dai troppi leak dei mesi precedente, ne è l'ennesima riprova.

Con Stadia è successa la stessa cosa. Non va bene, sia chiaro, ma possiamo anche passarci sopra, se Stadia saprà fare ciò che ha promesso. Non adesso, ovviamente, ma nel momento del suo "vero" lancio, quello in cui arriverà Stadia free, la versione gratuita che chiunque (speriamo anche grazie a qualche titolo free to play) potrà provare. Quello sarà il vero lancio che Google non potrà sbagliare e che sì, potrebbe affossare il servizio se fatto nel modo sbagliato.

E quando arriverà quindi questa agognata versione gratuita di Stadia? Non lo sappiamo, perché Google non l'ha mai annunciato; tanto per continuare a non fare le cose a modo. Così ad intuito potremmo ipotizzare che finiti i 3 mesi di Stadia Pro concessi "in regalo" ai primi acquirenti, allora potrebbe arrivare anche Stadia Free, quindi verso fine febbraio; ma è appunto solo una speranza e poco più. Quel che è certo è che nel Natale 2020 ci saranno le console di nuova generazione (PS5 e Project Scarlett), e per allora Stadia dovrà essere già rodato, se vorrà essere il prossimo treno su cui saliranno i (casual) gamer.

Altrimenti, potrebbe pensarci qualcun altro.

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