
Google Stadia, la nostra prova della piattaforma gaming del futuro (anteprima)
Anteprima Google Stadia - Sin dal suo annuncio riponiamo grandi aspettative in Google Stadia, il servizio che per certi versi promette di rivoluzionare il mercato dei videogiochi spostando l'attenzione più sulle connessioni che sull'hardware. Sulla carta effettivamente Stadia è davvero rivoluzionario: si accede da remoto a macchine da gioco dedicate particolarmente potenti (più delle attuali generazioni di console, in linea con PS5 e Xbox Project Scarlett) da qualsiasi (o quasi) dispositivo dotato di uno schermo e di un sistema di input quali mouse, tastiera o controller. Nel caso l'utente necessiti di più potenza, Stadia alloca automaticamente più macchine. Tutto ciò senza tirare in ballo tutte le funzionalità extra del servizio, come il Crowd Play, le integrazioni con Assistant e YouTube e così via.
Molte di queste feature però non sono presenti al lancio, un particolare che ha suscitato non poco scalpore sia nell'utenza che nella stampa specializzata.
La realtà dei fatti è che il 19 novembre, data in cui verranno resi disponibili i primi accessi a Stadia, non corrisponde al vero e proprio lancio del servizio. Le novità arriveranno gradualmente, sulla falsa riga dei classici aggiornamenti a scaglioni caratteristici degli altri servizi Google. Una sorta di beta quindi, che però è in buona parte già pronta a sorprenderci grazie ad alcuni dei suoi punti di forza. A tal proposito siamo stati da Google Italia a testare proprio le potenzialità di Stadia e siamo pronti a parlarvene.

Lo abbiamo provato su tutte le piattaforme su cui Stadia può attualmente funzionare: TV, tramite ovviamente l'utilizzo del controller Stadia e di una Chromecast Ultra dedicato; su smartphone, per la precisione su un Google Pixel 3a; su PC, un Google Pixelbook, sfruttando ovviamente Chrome. Ciò che sorprende è l'incredibile semplicità e naturalezza con cui funziona il tutto, anche "saltellando" tra una piattaforma all'altra con il medesimo account.
L'interfaccia è semplice ed accattivante, con un classico carosello di giochi sulla parte inferiore se giocate da TV, un'interfaccia verticale da smartphone e un'altra interfaccia ancora su Chrome, con tile più grandi ed animazioni comunque molto eleganti. Sul funzionamento di questa parte possiamo anche glissare al momento: ciò che sicuramente desta più interesse è il funzionamento del servizio in sé, la qualità dello streaming e l'input lag.

Durante la nostra sessione di gioco abbiamo avuto modo di provare Gylt, una delle primissime esclusive Stadia sviluppata da Tequila Works, Mortal Kombat 11, un picchiaduro che non ha certo bisogno di troppe presentazioni, Destiny 2 di Bungie già aggiornato a Ombre dal Profondo e, dulcis in fundo, Shadow of the Tomb Raider. Tutti giochi che, a modo loro, possono avere problemi dipendenti appunto dal sistema di funzionamento di Stadia.
La prova di Gylt su TV
Si tratta di un'avventura con elementi tipici dei metroidvana e, perché no, anche dei survival horror. Senza scendere troppo nel contesto, ci siamo ritrovati proiettati nei panni di una ragazzina intrappolata di notte in una scuola invasa da presenze piuttosto inquietanti.
Sin dai primissimi minuti si notano tutti gli effetti grafici proposti in tempo reale dai server di Stadia: l'illuminazione dinamica offerta da una torcia che la protagonista stringe in mano, il proiettarsi delle ombre, elementi di gioco che reagiscono alle nostre azioni, gli effetti particellari di un getto di vapore che fuoriesce da una tubatura.

Tutto questo senza esitazioni e, sopratutto, senza input lag apparente. Anzi, gli stessi responsabili di Google ci hanno spinto a verificare la sensibilità delle levette analogiche, che a seconda della forza impressa fanno camminare o correre la protagonista. La protagonista rispondeva senza problemi ai comandi, tutto ciò su TV con Chromecast Ultra e con il controller Stadia connesso tramite Wi-Fi. Quest'ultimo si interfaccia direttamente con i server, rendendo appunto possibile un input lag ridotto all'osso. In questo caso l'esperienza sembra davvero assimilabile a quella che si avrebbe con una console fisicamente presente nella stanza. Tra l'altro abbiamo notato con sorpresa che il gioco risulta non solo tradotto in italiano, ma anche doppiato nella nostra lingua!
Mortal Kombat 11 su TV
Sicuramente la prova più interessante da fare.
I puristi dei picchiaduro non transigono assolutamente sul tema dell'input lag, e da quanto emerso dal test sul campo possiamo ritenerci piuttosto soddisfatti. Anche in questo caso i comandi impartiti risultano quasi istantanei. Continuiamo ad utilizzare termini quale "quasi" o "apparentemente" per il semplice motivo che valutare il tutto da una prova a tempo limitato non è esattamente banale. Abbiamo affrontato con successo uno scontro ambientato durante la campagna di gioco, il tutto sempre in 4K HDR a 60 fps e senza problemi di latenza (non all'input, in generale), di perdita di frame o altri errori grafici.

Destiny 2 su TV e smartphone
Destiny 2 era il vero scoglio da superare. Non c'è solo il problema di collegarsi ai server di Stadia: di fatto si sta giocando in streaming ad un titolo che già di suo è online. I tempi di attesa, ovvero partendo dall'avvio, passando dalla scelta del personaggio e dall'attesa del caricamento della destinazione prefissata, ci sono sembrati inferiori anche a quelli registrati su PC.
Appena apparso il nostro guardiano sulla Luna ci sono stati giusto 10/15 secondi di incertezza legati proprio alla latenza dei comandi. Terminato questo brevissimo periodo di calibrazione, dovuto probabilmente più ad un momento di incertezza dei server che di latenza del controller in sé, il tutto è filato estremamente liscio al massimo delle impostazioni grafiche possibili. Il gioco non ha fatto una piega anche usando la super del nostro Titano in mezzo a esplosioni e giochi di luce prodotti sia dalla super che dagli avversari affrontati.

Ma la soddisfazione più grande è stato sicuramente giocarlo su smartphone, su Pixel 3a per la precisione, uno degli smartphone di casa Google compatibili sin dal lancio con Stadia. Lo abbiamo provato in due diversi modi: con il controller di Stadia via cavo (l'unico modo attualmente ammesso per poterlo utilizzare su smartphone) e con un altro controller, un Razer Raiju Mobile che ci eravamo portati "da casa" per provare appunto con un accessorio di terze parti non previsto dalla prova "ufficiale".
Vedere Destiny 2 riprodotto in full HD a 60 fps su uno schermo così piccolo è quasi impressionante. Se Stadia prenderà davvero piede il gaming su smartphone è destinato a cambiare radicalmente. A tal proposito anche Microsoft avrà da dire qualcosa con il suo Project xCloud, già provabile in beta negli Stati Uniti, ma ne riparleremo poi in un'altra occasione.
E il bello è che su smartphone il problema iniziale della "calibrazione" dei comandi proprio non c'è stato. Dotarsi di un grip o comunque di una soluzione per far sì che lo smartphone sia collegato fisicamente al controller risulta quasi obbligatorio. Visto che in ogni caso Stadia viene giocato entro le mura domestiche (in 4G/5G non va, e anche se funzionasse consuma una valanga di dati ogni ora), si presuppone che l'utilizzo su smartphone subentri in caso di situazioni di comodità (divano, letto, trono), dove non sempre sia ha un piano a disposizione dove tenere lo smartphone in posizione eretta mentre si usa il controller.

Shadow of the Tomb Raider su PC
Infine ci siamo spostati su un Google Pixelbook, dove Stadia in esecuzione s Chrome ci accoglie con una interfaccia diversa ma, come già accennato, altrettanto intuitiva e curata. Questa è forse la più poliedrica delle piattaforme, visto che è possibile giocarci con il controller di Stadia (via cavo per ora), con tanti altri controller di terze parti o, per i puristi, anche con mouse e tastiera. Purtroppo non avevamo un mouse a disposizione per una rapida prova, ma in ogni caso il trackpad del Pixelbook e la sua tastiera traducevano i nostri input in gioco senza grossi problemi.

Su PC per il 4K HDR (e per l'audio Surround 5.1) dovremo aspettare il 2020, ma comunque giocare in full HD a 60 fps su un browser, indipendentemente dall'hardware di cui dispone, ha comunque un suo perché. Questa però è la piattaforma su cui la latenza degli input da controller si è fatta sentire un pelino di più. Siamo comunque riusciti con Lara a lanciarci in alcune acrobazie obbligatorie per poter procedere nel classico tempio in via di esplorazione, ma abbiamo notato qualche lieve incertezza che dovremo verificare nuovamente in sede di "recensione".
Purtroppo il tempo rimasto a nostra disposizione non era sufficiente per approfondire ulteriormente la prova su PC ma ci torneremo sicuramente.
Il controller
Un approfondimento a parte lo merita il controller di Stadia, una delle poche periferiche hardware insieme a Chromecast Ultra utili a "proiettare" il servizio su televisore. Si tratta di un classicissimo controller simile per certi versi ad altri modelli nella sua fascia di prezzo, come il DualShock di Sony tanto per fare un esempio. Buono il feedback delle levette analogiche disposte simmetricamente (in stile PlayStation, non Xbox), forse un po' "giocattolosi" i 4 pulsanti A,B, X e Y (più per il rumore che per il feeling). Ottima la croce direzionale, molto "cliccosa": si è prestata benissimo anche con Mortal Kombat 11. I pulsanti dorsali hanno una buona corsa, ma ci torneremo più avanti quando avremo avuto modo di provarli con più calma. Niente male anche la vibrazione, che viene sfruttata anche per funzioni di sistema (accoppiamento e altre info).

Ci sono pulsanti extra, anche se al momento le funzionalità sono limitate. Il pulsante di cattura al momento scatta screenshot in gioco per riporli in un'apposita sezione nell'applicativo dedicato a dispositivi mobili. Più avanti ci sarà modo anche di catturare filmati e molto probabilmente sfrutteremo sempre quello anche per far partire eventuali live dedicate su YouTube. Il pulsante dedicato ad Assistant invece al momento non funziona. Molto carine le colorazioni, specialmente Wasabi, anche se quello bianco tende a sporcarsi molto velocemente.
Caricamenti, connessione e altri dettagli
Dei caricamenti abbiamo già fatto cenno nel paragrafo dedicato a Destiny 2. Nel gioco di Bungie ci sono sembrati inferiori addirittura a quelli registrati su PC di fascia alta. Anche negli altri giochi in generale i tempi di attesa sono ridotti all'osso, il che non è affatto male. Google durante la prova ci ha anche ricordato che non avremo mai a che fare con aggiornamenti o simili, proprio perché il tutto avverrà in completa trasparenza, senza appunto che l'utente si accorga di nulla.
Sul rilascio degli aggiornamenti invece si sa poco, anche perché dipenderà da ogni singola software house. Dipenderà probabilmente anche dal riscontro che Stadia avrà una volta immesso sul mercato (2020, più che domani 19 novembre).

Per quanto riguarda la connessione, la nostra prova non è purtroppo una buona cartina tornasole per capire se il servizio se la caverà più o meno bene con le reti italiane. D'altronde nella sede centrale di Google in Italia non avranno certo problemi di connessione! Ci torneremo più tardi quindi, quando avremo avuto modo di provare il servizio su più tipologie di reti e, soprattutto, a diverse velocità. Possiamo però dirvi che in caso di disconnessione Stadia registrerà in tempo quasi reale i nostri progressi, non facendoci perdere nulla anche in caso di disservizi della nostra rete o del loro servizio.
C'è un altro punto che Google ci teneva a sottolineare: Stadia, secondo la loro visione, è anche un sistema di gioco pensato per far risparmiare soldi all'utenza.
Per entrare in quest'ottica dovete un attimo mettere da parte quelle che sono le due edizioni rilasciate sul Google Store, comprensive di elementi in più pensati anche per chi voleva provare il servizio sin da subito. In effetti Stadia quando entrerà a regime sarà gratuito e permetterà, con l'acquisto del semplice gioco, di poterselo godere su PC anche di una certa età con mouse e tastiera. Idem su smartphone: con Pixel di 2 anni fa ed un controller USB è possibile godersi un sacco di titoli. Su TV la spesa inizia a diventare un po' meno conveniente: vi servono 148€ per acquistare un Chromecast Ultra e un controller Stadia e a quel prezzo, specialmente sotto Black Friday, rischiate di riuscire a comprare una Nintendo Switch Lite o addirittura una Xbox One S. Comunque sia, senza abbonarvi a Stadia Pro, riuscite a giocare in full HD a 60 fps e magari, approfittando di sconti sui giochi o possibilmente di titoli free-to-play (ancora non sappiamo se ci saranno), anche a portarvi a casa qualche titolo da godervi su PC o in mobilità.
Ah, una piccola nota prima di giungere a conclusione. Non è possibile condividere l'account di gioco di Stadia. Per quanto un account Google sia già di per sé piuttosto difficile da condividere (a meno di non crearne uno dedicato), in ogni caso effettuando il login su più dispositivi contemporaneamente Stadia disconnetterà il dispositivo precedentemente utilizzato. Chissà che in futuro Stadia Pro non includa una sorta di condivisione dell'account, ma in ogni caso al lancio scordatevelo, non è Netflix e non vuole esserlo!

Conclusioni
Ci sarebbe tanto altro da dire, ma la verità è che il servizio debutterà domani 19 novembre e proprio in questi prossimi giorni avremo modo di provare con più calma il servizio, valutando effettivamente tutte le feature presenti al lancio (come la chat vocale) e quelle la cui mancanza si fa più sentire. Come già detto, dobbiamo capire come si comporterà Google Stadia in quello che sarà il suo vero contesto di utilizzo: le mura domestiche.
La line-up fortunatamente in queste ultime ore si è arricchita di altri giochi che saranno già disponibili al lancio, con tanti altri "pezzi da 90" in arrivo entro la fine del 2019 (Borderlands 3, Darksiders Genesis), ma anche quello, considerato che il servizio è di fatto in una sorta di beta, è un dettaglio che conta fino a un certo punto. Le software house a bordo del progetto sono molte e non è da escludersi che ne attragga di nuove nel corso delle prossime settimane.

Il primo impatto comunque è positivo. Giocare a Stadia, con una rete buona, è piacevole, immediato ed è veramente difficile percepire qualche differenza con le altre piattaforme su cui è attualmente possibile videogiocare. Continuiamo a pensare che il vero "Game Changer" sia la possibilità di giocarci su smartphone. Il successo di Nintendo Switch è dovuto, almeno a nostro avviso, non solo alla qualità dei giochi, ma anche alla possibilità di giocarci in contesti diversi da quelli a cui siamo abituati.
E Stadia si propone tra le altre cose come una valida alternativa anche alla console portatile di casa Nintendo, non solo a PS4, Xbox One e PC. Vedremo come già detto nei prossimi giorni come si comporterà in altri contesti, quale sarà la reazione del pubblico pagante e con quale velocità Google proporrà novità e, soprattutto, quanto ci metteranno le feature promesse ad arrivare.
Foto






Google Pixel 3a
- Display 5,6" FHD+ / 1080 x 2220 PX
- Fotocamera 12,2 MPX ƒ/1.8
- Frontale 8 MPX ƒ/2.0
- CPU octa 2 GHz
- RAM 4 GB
- Memoria Interna 64 GB
- Batteria 3000 mAh
- Android 9.0 Pie