Pac-Man 256: con la pillola è tutto più facile (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Pac-Man 256: con la pillola è tutto più facile (recensione)

Il 2015 è l'anno di Pac-Man. Pensate un po': quest'anno, la creatura di Tohru Iwatani ha compiuto ben 35 anni, ha poi fatto una simpatica comparsa al cinema grazie a Pixels (per curiosità, potete vedere qui sotto il video musicale della pellicola cinematografica che mostra in gran forma il mitico Pac-Man, oltre ad altri importanti personaggi dell'era dei coin-op), e in seguito è approdato su mobile Pac-Man Championship Edition DX, un titolo a lui dedicato di eccelsa qualità.

Non è finita di certo qui, perché Hipster Whale, il team dietro a Crossy Road, ha stretto una collaborazione con Bandai Namco per lo sviluppo di un gioco dedicato alla pallina mangia pillole più famosa del mondo. Il risultato? Si chiama Pac-Man 256.

LEGGI LA RECENSIONE: Crossy Road

Supercalifragilistichespiralidoso

Sono 255 i livelli che compongono l'originale Pac-Man, almeno in teoria. In pratica, malgrado la sua effettiva fine una volta completato il duecentocinquantacinquesimo livello, il gioco continua con uno stage impossibile da completare (tale 256) a causa di un famosissimo bug che sommerge la schermata con una serie di glitch grafici, rappresentati da lettere e numeri che inghiottiscono letteralmente il livello.

È su questo incipit che si basa Pac-Man 256, nel quale dovremo fuggire dalle grinfie non solo dei fantasmini Inky, Blinky, Pinky e Clyde, ma anche dal glitch stesso, in un labirinto pericolosamente infinito. A dir poco geniale.

Non aspettatevi però un semplice clone di Crossy Road. Eccezione fatta per l'interfaccia e la prospettiva isometrica della telecamera, il gioco ha una sua forte spina dorsale. Alle classiche meccaniche di Pac-Man, che crediamo un po' tutti conoscano, viene aggiunta la struttura endless, dove il glitch 256 ricopre il ruolo di nemico inarrestabile. Lo scopo è quindi quello di sopravvivere il più a lungo possibile evitando i pericoli e raccogliendo pillole.

Pac-Man 256 (5)

I controlli sono interamente basati sugli swipe direzionali, e si gioca che è un piacere.

L'immediatezza risponde non solo alle esigenze del giocatore meno navigato, ma anche e soprattutto alla scorrevolezza dell'esperienza che, almeno da questo punto di vista, non perde un colpo.

Sarete dunque perennemente impegnati a far salire l'indicatore del punteggio, recuperando dolcissima frutta, pillole per far salire il moltiplicatore, e persino potenziamenti.

Insieme alla conosciutissima pillola speciale, la quale rende vulnerabili i fantasmi, sono presenti infatti una serie di power-up innovativi, che vanno dal laser al congelamento, fino ad arrivare ad una potente bomba. Questi aggiungono una certa profondità all'esperienza, afflitta, come facilmente intuibile, dalla monotonia del genere.

Pac-Man 256 (2)

Graficamente, Pac-Man 256 non fa gridare al miracolo. Potremmo definirlo essenziale, e rispecchia infatti l'indole della intera produzione. Anche in termini di effetti, sia visivi che sonori, siamo su livelli discreti, ma tutto sommato l'impianto è riuscito.

Discorso a parte va fatto per le meccaniche free-to-play: gli sviluppatori hanno optato per un approccio singolare, che vede protagonisti i crediti, come a voler ricordare i fasti dei gettoni dei cabinati arcade.

Nello specifico, per poter giocare con i power-up, bisognerà spendere uno dei sei crediti disponibili, che poi si ricaricheranno ogni 10 minuti (o guardando una pubblicità). Una meccanica che può dare vita a un po' di frustrazione, ma almeno Hipster Whale ha deciso di inserire un acquisto in-app di 7,93€ per disattivare questa limitazione.

Tuttavia, potete comunque giocare gratuitamente senza potenziamenti in qualsiasi momento.

Inoltre, con le monete raccolte in gioco (e tramite le ricompense orarie e i video pubblicitari) è possibile potenziare i vari power-up, aumentando quindi la loro durata o l'efficacia. Non siamo particolari fan di questo modello di progressione a dirla tutta, ma almeno, a suo modo, cerca di garantire un po' più di longevità al titolo, che purtroppo annoierà presto chi non è amante dei giochi a punteggio, o chi, più semplicemente, non si farà rapire dal gameplay.

Giudizio Finale

Non era difficile immaginarsi cosa sarebbe stato Pac-Man 256, che al contempo è una coerente operazione di rinfresco per il franchise. L'idea di un Pac-Man infinito funziona sia su carta che su schermo, con tutte le limitazioni del caso, ripetitività in cima. È innegabile però che il titolo di Hipster Whale sia molto divertente, e che la componente freemium, seppur in alcuni punti discutibile, sia piuttosto permissiva. Promosso, dunque: bravi Hipster Whale e Namco.

PRO CONTRO
  • Introdurre il glitch 256 come nemico principale è una mossa geniale
  • Pac-Man in chiave moderna, ma rispettosa
  • I potenziamenti sono un'ottima aggiunta
  • Struttura freemium permissiva...
  • ...ma la meccanica dei crediti limita un po' il divertimento (ma è possibile rimuoverla)
  • Ripetitivo dato il genere