Batman: Arkham Underworld - Il gioco di Batman, senza Batman (recensione)

O, meglio, il Cavaliere Oscuro c'è, ma in una veste diversa dal solito. Spoiler: è il cattivo. Più o meno. Insomma, dipende dai punti di vista.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Batman: Arkham Underworld - Il gioco di Batman, senza Batman (recensione)

Il secondo episodio del Batman di Telltale si è concluso più in fretta del previsto, e la mancanza dell’uomo pipistrello nella quotidianità ci ha spinti a curiosare sull'App Store, alla ricerca di un valido riempitivo, sempre a tema Cavaliere Oscuro. La scelta è ricaduta su Batman: Arkham Underworld, spin-off della amatissima serie firmata Rocksteady Studios che con l’amatissima serie firmata Rocksteady Studios non ha nulla a che vedere (e sì, la ripetizione è voluta, rafforza il valore comico). Bando alle ciance, vediamolo nel dettaglio con la nostra recensione. Vi informiamo, infine, che la versione Android è attualmente in fase di sviluppo, ma la data di uscita è sconosciuta.

Aggiornamento 16-02-2017 ore 11.00

Batman: Arkham Underworld ha finalmente fatto il suo debutto anche su Android.

Siamo cattivi. E ci piace

Batman Arkham Underworld parte da una idea estremamente azzeccata per un gioco costruito su misura per l’ambiente mobile, perché fa assumere, al giocatore, il comando dell’altra parte della barricata di Gotham, quella più popolata, nonché la più marcia, guidata da alcuni dei cattivoni più carismatici dell’intera scena supereroistica.

Il genere è quello dello strategico in tempo reale, unito a meccaniche gestionali basilari a cui il mobile gaming ci ha abituati da tempo immemore.

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Che prenda ispirazione da Clash of Clans è un dato lampante: l’obiettivo primario di Batman: Arkham Underworld è infatti quello di creare il più grande impero criminale di Gotham, rubando le risorse necessarie a farlo crescere da altri giocatori, o nelle missioni contro gli scagnozzi di Carmine Falcone, il quale mira a conquistare la tenebrosa città proprio come il vostro alter-ego digitale.

Iniziamo col dire che Turbine ha costruito un tutorial che spiega per filo e per segno i meccanismi del gioco, senza risultare troppo pesante. Le missioni, in particolare, sono il fulcro centrale dell’esperienza interattiva, e gran parte del lavoro all'interno di queste lo farà l’eroe o, meglio, il capo criminale, come Edward “l’enigmista” Nigma o la ex dottoressa Harleen Quiznel, l'affascinante Harley Quinn (no, niente Margot Robbie, ci dispiace).

Il personaggio segue quelle che sono le dinamiche tipiche dei MOBA, e sarà possibile portarne solo uno in battaglia: ciascuno possiede abilità attive e passive, e può muoversi liberamente all'interno dei livelli tramite puntamento diretto su schermo.

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Per completare i livelli bisognerà raggiungere l’obiettivo contraddistinto da una stella verde, facendo attenzione alla composizione del luogo. Potrete scegliere infatti una strada piuttosto che un’altra per evitare trappole e nemici: niente di tremendamente complicato, sia chiaro, ma il controllo della situazione è maggiore se paragonato ad altri titoli dello stesso genere.

Per quanto invece riguarda gli scagnozzi, le normali unità per intenderci, queste seguono il classico schema delle priorità. Ciò che significa che, dopo aver puntato un luogo, queste si dirigeranno in quel punto per poi agire in maniera automatica, ma almeno il gioco consente di reimpostare il loro comportamento un numero limitato di volte durante la sessione.

Tirando un po’ le somme, Batman: Arkham Underworld si rivolge ad un target preciso, quello dei fan, mediante una formula che ormai conosciamo bene.

Il gameplay, per quanto sia semplice, funziona e sa regalare dei momenti di divertimento, almeno fino a quando non entrerete nel ciclo senza fine della ripetitività.

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Il gioco infatti è afflitto dalle solite problematiche strutturali dettate dai free-to-play, con tempi di attesa che vanno via via allungandosi nel corso dell’avventura. Si riesce comunque a combinare qualcosa quotidianamente, anche perché gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire un bonus giornaliero che dona parecchia esperienza ai super criminali, cosicché potranno ottenere punti abilità da spendere nell'apposito laboratorio per apprendere nuove mosse.

Il divertimento però non manca, e la progressione lascia un minimo di libertà: potrete decidere di affrontare missioni libere brevi piuttosto che quelle della storia o altre più longeve giusto per divertirvi un po’ prima di scendere dall’autobus, ad esempio. In ogni caso, purtroppo, sarete alla mercé dei tempi d’attesa. La cornice estetica poi è gradevole, e riesce nell'impresa di raccontare le cupe atmosfere di Gotham grazie ad una palette di colori molto azzeccata.

Le mappe invece si somigliano un po' troppo l'una con l'altra, mentre i modelli dei personaggi sono di discreta fattura. Peccato per l’assenza di alcuni tra i villain più apprezzati (davvero, dov'è Joker?).

Giudizio Finale

Batman: Arkham Underworld è un gioco al quale i fan si legherebbero anche solo per la presenza di Harley Quinn. Tuttavia, il titolo di Turbine è un discreto strategico mobile che, malgrado i problemi derivanti dalla solita, limitante struttura free-to-play, si lascia giocare con piacere, a patto di essere amanti di Gotham (e non solo di Batman!).

PRO CONTRO
  • Batman da un altro punto di vista
  • Mix leggero ma giusto tra strategia e gestionale
  • Importanti mancanze nel roster dei personaggi
  • Struttura schiava dei tempi di attesa

Batman Arkham Underworld - Trailer

Batman Arkham Underworld - Screenshot