Brawlout – Il "Super Smash" prima di Super Smash (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Brawlout – Il "Super Smash" prima di Super Smash (recensione)

Recensione BrawloutNintendo rilascia esclusive su Switch quasi a cadenza mensile, ma se c’è una cosa che continua a mancare, quella è la saga di Super Smash Bros. Non importa in che modo: un porting, una rimasterizzazione, un nuovo capitolo inedito, qualsiasi cosa andrebbe bene pur di mettere le mani su quel tipo di picchiaduro così dinamico, così versatile, così divertente da giocare in compagnia, specie sul proprio divano di casa.

A colmare in parte questa esigenza ci ha pensato Angry Mob Games con il suo Brawlout, titolo su cui abbiamo già speso fiumi di parole, in occasione del periodo di accesso anticipato allestito su PC, piattaforma sulla quale è stato pubblicato in prima battuta. Il team rumeno ha poi ben pensato di dirottare le risorse sull'ibrida della grande N, ma le edizioni PS4 e Xbox One usciranno entro la fine dell’anno, mentre quella su Steam riceverà presto nuovi contenuti. Intanto, ecco la nostra recensione della versione per Switch.

Editore Angry Mob Games
Sviluppatore Angry Mob Games
Piattaforme Switch, PC | PS4, XB1 (in arrivo)
Genere Picchiaduro
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore (locale/online)

In cosa consiste Brawlout?

Lasciare qualcuno indietro non è da noi, quindi riassumiamo i tratti di Brawlout per chi non ne avesse mai sentito parlare: l’obiettivo dei picchiaduro a-là-Super Smash Bros. è quello di lanciare gli avversari fuori dallo schermo, in combattimenti che si svolgono all’interno di piani bidimensionali su più livelli.

Il sistema di lotta si basa su attacchi, base e speciali, che cambiano a seconda della freccia direzionale premuta. Qualsiasi colpo inflitto va ad incrementare una percentuale di danno, la quale sostituisce la classica vita del personaggio: l’indicatore numerico, infatti, rappresenta la leggerezza di ciascun partecipante, e, più questo è alto, più è facile essere scagliati da una parte all’altra dello schermo.

Fin qui nulla di nuovo: dove la formula di Brawlout cambia le carte in tavola è nell'assenza della parata, e nell'introduzione di una barra critica, che si riempie man mano che si ricevono attacchi avversari, con cui scatenare due effetti diversi, identici per ogni eroe: al costo di metà barra ci si può liberare da una combo nemica, mentre, quando è piena, potrete entrare in una sorta di modalità rabbia, durante la quale gli attacchi diventano più potenti, e la propria percentuale di leggerezza si blocca e non può salire ulteriormente.

Poche regole per un gameplay semplice, che si priva anche dei potenziamenti e delle armi sparse nell'arena al fine di confezionare un'esperienza basata solo e soltanto sul combattimento essenziale, quanto più bilanciato e competitivo possibile.

Le novità introdotte

Rispetto al periodo di accesso anticipato, sono stati aggiunti tanti contenuti, a partire da nuovi personaggi e arene, fino ad arrivare ad una manciata di modalità extra. Per quanto riguarda il cast, adesso si contano otto eroi di base, con dieci cloni che si concentrano più che altro sul variare l’estetica di quelli già esistenti.

Dunque, le nuove, vere e proprie comparse si limitano a due soli ospiti, Juan del mitico Guacamelee (che, per la cronaca, sta per ricevere un seguito) e Drifter di Hyper Light Drifter, due icone dell’industria indipendente: entrambi sono personaggi dotati di un ottimo parco mosse, così come tutto il resto della ciurma, ma si sente il bisogno di un roster più ampio e variegato.

I controlli però sono perfetti, e inanellare combo è un piacere, che usiate i Joy-con o il Pro Controller.

Anche il numero di scenari è stato espanso, per un totale di dodici campi, ma chi cercava più complessità e unicità nella struttura di questi potrebbe rimanere deluso, visto che molti si somigliano abbastanza l’uno con l’altro.

Il fronte modalità presenta invece finalmente un Arcade, suddiviso in tre percorsi, ciascuno con una difficoltà diversa, dove essenzialmente si sconfiggono avversari uno dopo l’altro, ma non prima di aver preso parte ad uno scambio di battute tra i partecipanti, riassunte in poche righe di dialogo nemmeno recitate. Completando l’Arcade si ottengono delle ricompense, di cui vi parleremo a breve, e un finale a seconda dell’eroe scelto, il quale si traduce in un paio di immagini dalle storie astratte: eppure, in tutta franchezza, apprezziamo lo sforzo, soprattutto perché titoli ben più famosi preferiscono dormire sulla loro fama.

 Spicca inoltre la modalità replay, denominata Brawlout TV, imperativa per un prodotto di questo genere, che desidera vestirsi con un completo competitivo.

Rimane da analizzare il negozio, e la conseguente implementazione di un sistema di progressione, diviso in tre valute: l’esperienza, le monete e le gemme, e nessuna è influenzata da acquisti esterni al prezzo del gioco, che ricordiamo essere di soli 19,99€ nella copia digitale (quella fisica arriverà nei negozi durante il mese di maggio, a 29,99€)

L’esperienza si accumula giocando, e, ogni volta che si sale di livello, il giocatore viene ricompensato con nuovi oggetti. Le monete, così come l’esperienza, possono essere accumulate affrontando qualsiasi modalità, o raggiungendo determinati obiettivi, come il completamento dell’Arcade. Infine, le gemme sono le più preziose, e vengono erogate col contagocce, attraverso bonus giornalieri e compiti specifici, spesso circoscritti alle vittorie online.

Sia le monete che le gemme vanno spese nel negozio a cui accennavamo, con la possibilità di acquisto tra tre Piñata diverse, ovvero forzieri casuali: Stylish e Fiesta Piñata per contenuti estetici, come skin, effetti e avatar, tutto al costo di un gruzzolo di monete; le Brawler Piñata invece sbloccano i cloni dei combattenti base, e possono essere comprate solo con le gemme.

La loro acquisizione è piuttosto lenta, ma fortunatamente l’ultima versione appena rilasciata (1.1.0) ha velocizzato il processo, anche se continuiamo a non apprezzare la casualità delle vincite, in un tentativo discutibile costruito apposta per alimentare forzatamente la rigiocabilità.

Nel momento in cui stiamo battendo queste parole, l’edizione per Switch, che è in continuo divenire, ha ricevuto una patch che va a migliorare il bilanciamento, l’economia e soprattutto la stabilità, sia tecnica che dell’infrastruttura online. Al lancio, il comparto grafico infatti mostrava delle incertezze nella fluidità, che sembrano essere sparite del tutto, lasciando spazio ad un impatto visivo che ha poco da invidiare alla controparte PC, fisso sui sessanta fotogrammi al secondo: Brawlout ha personalità, nei colori, nelle arene e negli eroi, sebbene continui a mancare un qualsiasi doppiaggio, elemento che potrebbe dare più vivacità al gioco. Stesso discorso vale per le partite in multigiocatore online, nelle quali il net-code risulta ora decisamente più affidabile rispetto al periodo di uscita.

Giudizio Finale

Recensione Brawlout  Giudizio FinaleSarà piccolo e poco ambizioso, ma Brawlout spunta nel periodo giusto e sa quello che fa: confeziona un divertente picchiaduro senza nascondere la sua ispirazione e senza pensare troppo ai fronzoli, puntando direttamente alle battaglie competitive, proponendosi ad un prezzo accessibile (19,99€). Pulito, godibile e con una realizzazione grafica di ottima fattura, questo potrebbe essere ciò di cui avete bisogno, in assenza di altri esponenti ben più noti e completi, anche se contenutisticamente si poteva osare di più.

PRO CONTRO
  • Ottimi controlli
  • Combattimenti puliti e tecnici
  • Grafica fluida, accattivante
  • Pochi personaggi
  • Arene poco caratterizzate
  • Sistema di ricompense opinabile

Recensione Brawlout – Trailer

Recensione Brawlout – Screenshot