Dishonored 2, un nuovo punto di riferimento per il genere stealth (recensione)
Recensione Dishonored 2 - Non ne abbiamo certo fatto segreto: attendevamo con trepidazione l'arrivo di Dishonored 2. I vari filmati rilasciati da Bethesda e Arkane Studios e l'incredibile caratterizzazione delle ambientazioni, dei personaggi e di tutto il lore di questo secondo capitolo, difficilmente potevano non suscitare curiosità. Il primo capitolo aveva tanti punti di forza, primo tra i quali l'essere uno dei pochi, veri giochi stealth in circolazione (Thief usciva solo due anni dopo) dotato di così tante possibilità di approccio agli obiettivi e di una cornice di gioco così affascinante e misteriosa.
Arkane Studios, la software house francese che si occupa della serie, ha preso quanto di buono c'era nel primo espandendolo e migliorandolo, a partire dal motore grafico rinnovato, dalle dinamiche espanse e da una ancora più accentuata cura nei dettagli. Il risultato finale è a dir poco ottimo, ma rimane il fatto che Dishonored 2, così come il primo capitolo, non è un prodotto adatto a tutti.
È un gioco complesso, che offre infinite possibilità ed ostacoli e che richiede un'attenta pianificazione di qualsiasi mossa. Vi abbiamo "spoilerato" fin troppo: ecco la nostra recensione di Dishonored 2!
Video Recensione Dishonored 2
Come di consueto, trovate i concetti espressi nei seguenti paragrafi riassunti nella nostra video recensione realizzata a partire da spezzoni di gameplay tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro, il nuovo modello di console di Sony. Buona visione!
Generazione di assassini soprannaturali
Corvo Attano, il protagonista del primo capitolo, non è un assassino qualunque. Grazie al marchio dell'Esterno, una misteriosa ed eterea figura divinizzata dagli abitanti dell'universo di Dishonored, Corvo era ed è attualmente capace di uccidere le proprie prede teletrasportandosi, rallentando il tempo, evocando branchi famelici di ratti e facendo addirittura svanire nel nulla i cadaveri. A distanza di 15 anni, Corvo è ancora al fianco di Emily Kaldwin, poco più che bambina nel primo capitolo e ora imperatrice di Dunwall, nonché figlia del protagonista, che nel frattempo è stata addestrata dal padre nelle medesime e feroci arti di uccisione.
La situazione in questo secondo capitolo precipita sin da subito: Luca Abele, Duca di Serkonos, scorta nel palazzo reale la strega Delilah, che detronizza Emily affermando di essere la sorella perduta della madre Jessamine. Ed è durante questo evento che il giocatore prende le redini della situazione decidendo quale personaggio interpretare: sceglierete il vecchio ma letale assassino Corvo Attano o cercherete di farvi giustizia nei panni di Emily Kaldwin?
Anche per sperimentare le novità a livello di gameplay offerte da questo secondo capitolo, abbiamo scelto di affrontare la campagna proprio nei panni di Emily Kaldwin. E già da qui si denota uno dei punti di forza di Dishonored 2: l'incredibile grado di rigiocabilità offerto. Per quanto la storia affrontata dai due personaggi sia praticamente identica, l'approccio alle varie sezioni di gioco muta drasticamente a causa dei poteri offerti dal marchio dell'esterno. Ma non è solo la presenza di due personaggi giocabili ad ampliare in modo così drastico la longevità complessiva.
Caos Elevato
Dishonored 2 non è un titolo da affrontare a cuor leggero. Non si tratta di un gioco semplice, da affrontare in modalità "Rambo", bensì di un titolo che richiede un approccio cauto, ponderato, che difficilmente premierà le mosse istintive. Inizialmente potreste sentirvi potenti e assetati di sangue, pieni di risorse, con poche guardie a farvi da ostacolo verso il prossimo obiettivo, ma scoprirete presto che ad ogni azione corrisponde un'azione uguale e contraria.
Il gioco sfrutta un sistema di bilanciamento del caos che può influenzare quello che succede per le strade di Karnaca. Approcciarsi all'azione uccidendo qualsiasi guardia che incontrerete sul vostro cammino vi porterà ad uno stato di Caos Elevato. Cosa comporta? Un maggior numero di guardie, una maggiore diffidenza delle stesse e di conseguenza una difficoltà complessiva più elevata. D'altro canto mantenersi ad uno stato di Caos Basso potrebbe rendervi la vita più facile, ma procedere nel gioco senza fare vittime mantenendo un approccio stealth in ogni occasione compensa il tutto.
Tutto ciò per ritornare al punto a cui abbiamo già fatto cenno precedentemente: l'approccio ai vari livelli che compongono Dishonored 2 è parte integrante dell'esperienza di gioco. Ogni azione può influenzare il livello di caos, ma la cosa bella è che ogni livello comprende così tante sfaccettature, come finestre, trappole, case da esplorare, vicoli, scale, porte da cui sbirciare e quant'altro, che difficilmente sfrutterete lo stesso approccio più di una volta. I poteri di cui sono dotati Emily e Corvo, piuttosto diversi tra loro, vi permettono di creare combinazioni letali o di passare inosservati anche attraverso i più complessi posti di blocco.
Come se non bastasse, poco dopo l'inizio del gioco incontrerete l'Esterno, che vi offrirà la possibilità di accettare o meno il suo marchio. Rifiutandolo potrete affrontare l'intera campagna facendo affidamento solo ed esclusivamente sulle vostre forze umane: gli amanti degli stealth game adoreranno questa modalità che, a prescindere dal livello di difficoltà impostato e dal grado di caos, metterà davvero a dura prova le vostre capacità tattiche e i vostri riflessi.
Se invece decidete di accettare il marchio dell'Esterno avrete accesso ai sei poteri caratteristici del personaggio che avete scelto inizialmente. Per poterli utilizzare però dovrete sbloccarli grazie ad apposite rune da scovare in ognuno dei livelli di gioco grazie ad un apposito nonché pittoresco artefatto (non vogliamo spoilerarvi troppo). Ciò significa che anche la crescita del personaggio è essenziale ai fini del gioco e, soprattutto, ai fini delle strategie che applicherete agli scontri e alle varie situazioni. Ci sono anche una serie di caratteristiche fisiche da migliorare, sempre tramite l'uso delle rune, che vi renderanno più agili, più resistenti ai colpi o anche in grado di incenerire i cadaveri dei nemici uccisi furtivamente.
Giustizia a tutti i costi
Le incredibili dinamiche di gioco finora descritte, che prevedono l'utilizzo di poteri e abilità, lo sfruttamento dell'ambiente di gioco ed una scelta oculata di ogni mossa, non sono gli unici punti di forza del piccolo capolavoro degli Arkane Studios.
I background storici che caratterizzano i personaggi giocabili, quelli secondari e Karnaca, la cornice di gioco di questo secondo capitolo, sono estremamente dettagliati. Nulla sembra lasciato al caso, a partire dalle strade di Karnaca, dove è possibile trovare civili al lavoro, pubblicità di prodotti locali, locandine di propaganda politica, graffiti contro il governo locale e persino case abbandonate infestate dalle pericolosissime mosche del sangue, una vecchia conoscenza degli estimatori del primo capitolo. Il gioco è anche disseminato di lettere e documenti. Uno in particolare ci ha colpito: in una caserma del duca ci siamo imbattuti in una guardia addormentata, e approfittando dell'occasione l'abbiamo giustiziata nel sonno. Solo dopo, sul suo comodino, abbiamo notato una lettera in cui abbiamo scoperto di aver reso orfani i due figli della guardia.
Emily e Corvo sono ben caratterizzati, idem dicasi per tutti i personaggi secondari che incontreremo sul nostro cammino. Ci vengono ad esempio in mente Meagan Foster, il capitano della Dreadful Whale, la nave che farà da punto di riferimento per le nostre scorribande in città, o ancora l'inventore Jindosh e la sua abitazione meccanica.
A proposito della casa meccanica del folle inventore di Karnaca, non possiamo non lodare il design dei vari livelli che compongono la storia. I tanti approcci a cui abbiamo più volte fatto cenno sono possibili anche grazie alla struttura dei livelli, che si espande non solo in orizzontale, ma anche in verticale. La casa di Jindosh eleva al massimo questa caratteristica grazie a sezioni che si modificano in tempo reale grazie all'utilizzo di apposite leve. Ed è la stessa caratterizzazione e diversità dei vari ambienti che contribuisce anche a rendere ogni combattimento diverso. Il team di sviluppo ha lavorato a fondo anche sul sistema di colpi e parate, rendendo i combattimenti all'arma bianca particolarmente frenetici e coinvolgenti.
Per come è strutturato poi, Dishonored 2 si presta benissimo ad essere giocato senza aver affrontato il primo capitolo. Dishonored non era stato realizzato con in mente un seguito, bensì come un'esperienza di gioco stand alone. Il secondo capitolo parte ovviamente dalle basi offerte dal primo, ma la diversa ambientazione, la storia e la possibilità di affrontarla con un personaggio nuovo di zecca, permettono a chiunque sia appassionato del genere degli stealth game di affrontare l'avventura senza conoscenze pregresse.
Ah, il tutto è tradotto e doppiato in italiano, valore aggiunto di non poco conto!
Il Void Engine
Dishonored 2 è spinto dal Void Engine. Proprio per via della collaborazione tra Arkane Studios e Bethesda, la software house francese ha avuto modo di accedere all'id Tech 5, l'incarnazione precedente a quella vista nel nuovo DOOM, e modificarlo pesantemente mantenendo solo il 20% del codice originale. Il team di sviluppo si è concentrato particolarmente sulle luci dinamiche e sul post processing, aggiungendo persino effetti di subsurface scattering (la luce che filtra da oggetti translucidi).
Diciamocela tutta: questo motore grafico non è certo esente da difetti. Su PC Windows è piuttosto avido di risorse (la configurazione consigliata è piuttosto spinta), ed è possibile di tanto in tanto notare qualche piccolo problema relativo magari alla gestione delle ombre. Nel complesso però lo stile grafico di Dishonored 2 è talmente originale da far presto dimenticare il giocatore dei pochi difetti presenti. È frequente ritrovarsi ad ammirare piccoli dettagli di alcune stanze, paesaggi o effetti grafici derivanti proprio dalla particolare gestione della luce.
È uno dei primi titoli che abbiamo provato su PS4 Pro (la recensione della console arriverà nei prossimi giorni). Dishonored 2 è infatti uno dei titoli supportati dalla nuova console di Sony, e per completezza lo abbiamo testato sia su televisore full HD che su uno dotato di pannello 4K. Potreste essere sciettici a riguardo, ma le differenze si notano eccome. Il dettaglio grafico forse non è così superiore, ma la risoluzione più elevata, anche se si tratta di una sorta di upscaling, fa la differenza. Il video che trovate a questo link mette a confronto le due versioni, ma senza avere uno schermo 4K difficilmente le noterete. Approfittiamo per spendere qualche parola anche sulla fantastica colonna sonora del gioco, che ovviamente contribuisce all'atmosfera generale grazie a varie composizioni strumentali di sicuro effetto. Potete ascoltarla qui.
Giudizio Finale
Recensione Dishonored 2 - Giudizio Finale - Dishonored 2 potrebbe rimanere a lungo il punto di riferimento dei titoli stealth. Giungere a questa conclusione è facilissimo: sin dai primi minuti di gioco si riescono ad intravedere le potenzialità del gioco nel design dei livelli e nelle varie strategie applicabili durante i combattimenti, sia grazie ai poteri di Corvo ed Emily, sia grazie all'arsenale a disposizione dei due assassini.
Se oltre alle meccaniche stealth studiate nei minimi dettagli ci aggiungete l'alto grado di rigiocabilità, non solo grazie alla possibilità di scegliere il personaggio, un motore grafico non esente da difetti ma comunque in grado di sorprendere e l'estremo grado di caratterizzazione di tutti gli elementi di gioco, è altrettanto facile capire che ci troviamo di fronte ad un piccolo capolavoro.
Come però abbiamo specificato all'inizio di questa recensione, Dishonored 2 non è un titolo per tutti. È uno stealth game a tutti gli effetti, e come tale richiede un certo grado di consapevolezza da parte del giocatore. Inutile lamentarsi dell'utilizzo smodato dei quick save e dei caricamenti: ogni singola mossa potrebbe portare alla vostra sconfitta, una caratteristica che agli amanti dei giochi di azione potrebbe non andare particolarmente a genio. Detto questo non possiamo che fare i complimenti agli Arkane Studios per aver realizzato un degno secondo capitolo di una saga che speriamo possa accompagnare le nostre sessioni videoludiche anche in futuro.
PRO | CONTRO |
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