Doom VFR – Sempre meglio di niente (recensione - aggiornato con video)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Doom VFR – Non credevamo di poter mettere già le mani su una versione di Doom immersa nella realtà virtuale, e invece è successo prima di quanto ci aspettassimo: abbiamo divorato Doom VFR (al secolo Virtual F***ing Reality) tutto d'un fiato per ben due volte consecutive, e questa è la nostra recensione, fresca fresca di scrittura.

Editore Bethesda
Sviluppatore id Software
Piattaforme PSVR, HTC Vive, Oculus Rift
Genere Sparatutto
Modalità di gioco Singolo giocatore

Video Recensione Doom VFR

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco provenienti da PSVR su PS4 Pro.

Che fretta c'era?

Doom VFR non fa altro che prendere la struttura, le armi e i mostri dell’ultimo capitolo, quello del 2016, con il fine ultimo di contestualizzarli e renderli armoniosi nella realtà virtuale. Il risultato è un’avventura molto breve, della durata di massimo tre ore e giocabile sotto diverse difficoltà, nella quale si ripercorre solo una fetta dei luoghi tratti dal fratello maggiore.

La storia è pressoché inesistente, e il personaggio non ha caratterizzazione, sebbene id Software ci abbia provato donandogli una voce: eppure, detto fra noi, la narrativa non è la prima cosa che si guarda in Doom.

L’avventura però pecca di coesione, con livelli appiccicati tra loro in cui, oltre alle classiche sparatorie, si palesano dei piccoli minigiochi di tempismo davvero poco ispirati, e che con la realtà virtuale non hanno nulla da spartire.

La giocabilità è la stessa, identica già gustata in passato, bella, sanguinolenta e vivace, con dei piccoli rimaneggiamenti che la rendono più consona all'ambiente dove vive ora: spicca come assoluto protagonista il teletrasporto, mediante il quale si potrà rallentare il tempo e ottenere un vantaggio nelle situazioni più difficili. A ciò si aggiunge il colpo di scudo, utile per allontanare le creature vicine, e la teleuccisione, che va a sostituire le uccisioni epiche dell’originale: in pratica, i nemici in fin di vita brilleranno di blu, e sarà sufficiente teletrasportarsi sul cattivone malandato per farlo esplodere e guadagnare risorse extra. Potrebbe sembrare una meccanica noiosa, e invece il suo uso è intelligente e funziona, e propaga adrenalina, nonostante l'assenza di animazioni costruite per l'occasione.

Parlando di schemi di controllo, Doom VFR ne sposa ben tre: il primo coinvolge i PlayStation Move e, almeno sulla carta, dovrebbe essere il più indicato, poiché la visuale in soggettiva mostra sempre due mani, una per l’arma principale, l’altra per quella secondaria, come granate o BFG. Peccato che l’implementazione dei gamepad gelato sia inspiegabilmente macchinosa, data l’impossibilità di ruotare la visuale, se non a 180° gradi.

La mappatura dei tasti è poi largamente opinabile, e muoversi per mezzo del solo teletrasporto, e dei piccoli scatti per le schivate, risulta alquanto scomodo. Anche la compatibilità del PSVR Aim Controller lascia a desiderare, contrariamente alle previsioni, e sembra sia stato inserito nelle fasi terminali dello sviluppo. I fucili si compenetrano nella visuale, tremano quando ci si muove, problematiche imbarazzanti e inaspettate da uno studio come id Software. Anche la scelta di incollare l’arma secondaria alla visuale ci è parsa discutibile, sebbene sia funzionale, ma almeno la presenza del movimento libero, in accoppiata con il teletrasporto e la rotazione della visuale, fanno dell’Aim Controller un metodo molto più piacevole rispetto ai Move.

Al momento, tuttavia, il migliore del trittico si è rivelato essere il semplice Dualshock, con la mira adibita alla testa e il controllo sotto il dominio del giocatore: il problema è che, così facendo, l’esperienza non si discosta da quella classica, e si ha l’impressione di affrontare la medesima avventura, solo più immersiva, piccola e sfocata rispetto al capostipite. Non a caso, il lavoro grafico è allo stesso tempo impressionante e deludente, perché da una parte abbiamo i modelli già visti nell'originale, spettacolari e ben fatti, dall'altra la definizione dell’immagine dà spazio ad un effetto “acquerello” che sporca e annebbia la resa visiva, riducendo il senso di profondità. Spesso, poi, l’interfaccia si compenetra con gli elementi grafici, eppure abbiamo apprezzato l’indicatore che segnala la posizione della PS Camera.

L’aspetto più goloso risiede nei collezionabili, che, a loro volta, sbloccano le bellissime mappe classiche, da sorseggiare sulla VR: si tratta della parte migliore della produzione, senza alcun dubbio.

Non mancano le sfide, tre per missione, al cui compimento garantiscono riduzioni al danno, e le stazioni di potenziamento, capaci di aumentare le proprie abilità e di migliorare le armi: nella estrema fretta dell’avventura, questi contentini offrono poco o nulla di concreto.

In chiusura, vi segnaliamo la presenza di una serie di opzioni per alleviare la chinetosi, per quello che, di fatto, è uno dei titoli meno indicati per chi ne soffre, vista la freneticità dell'azione in accoppiata con le sfocature visive.

Giudizio Finale

Recensione Doom VFR  Giudizio Finale – Doom VFR è il surrogato del Doom targato 2016, che si crogiola nella realtà virtuale. Tuttavia, rimane in un limbo: si dimostra un degno veicolo di divertimento perché, banalmente, il gioco a cui si ispira è tra i migliori sparatutto in circolazione, eppure la VR non è stata sfruttata fino in fondo, e ciò che ne viene fuori non si allontana dall'intrattenimento che è possibile gustare sulla TV di casa, in modo più comodo e piacevole.

In più, l’avventura è breve, e corre con un ritmo davvero troppo frettoloso, tale da far desiderare un semplice porting del gioco originale. Nella sua imperfezione sa intrattenere, e superato lo scoglio dei controlli riuscirà persino ad emozionarvi, specie con le mappe classiche, ma la produzione, palesemente sacrificata, continua a gridare al vento che avrebbe potuto fare molto di più. Il nostro consiglio è comunque quello di dargli una chance dato il prezzo budget (29,99€), con le aspettative ridimensionate, però non prima della venuta di una patch risolutiva, almeno su PSVR: di sicuro la versione PC è in condizioni migliori.

PRO CONTRO
  • Doom è Doom, e il suo gameplay spacca
  • Le mappe classiche in VR
  • Teletrasporto contestualizzato perfettamente
  • Tanti schemi di controllo supportati...
  • ... ma l’implementazione dei motion controller è raffazzonata
  • Problematiche sparse, tra bug e pressapochismo
  • Breve, riciclato e soprattutto frettoloso
  • Grafica altalenante e annebbiata

Recensione Doom VFR – Trailer

Recensione Doom VFR – Screenshot