F1 2018 – La formula (quasi) perfetta (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
F1 2018 – La formula (quasi) perfetta (recensione)

Recensione F1 2018 – Ogni anno spunta sugli scaffali una nuova incarnazione di Formula 1, e ogni anno Codemasters mette una marcia in più. Quest'anno, però, sembra averne messe due. Ecco la nostra recensione di F1 2018.

Editore Codemasters
Sviluppatore Codemasters
Piattaforme PS4, Xbox One, PC Windows
Genere Guida
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore
Lingua Completamente in italiano
Prezzo e acquisto 62,99€

Video Recensione F1 2018

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

I record sono fatti per essere battuti

In F1 2018 si respira l'aria di eccellenza, pare vicinissimo alla sua massima realizzazione, raggiunta dopo aver ascoltato molte delle critiche ricevute in passato: quel che ne è venuto fuori può definirsi tranquillamente il capitolo più completo degli ultimi anni, l'episodio che meno fa desiderare caratteristiche aggiuntive: ci si sente davvero soddisfatti del pacchetto finale.

In primis, la mancanza di vita nel contorno, imputata e segnalata nella scorsa edizione, è stata rimpolpata con il ritorno della stampa, attraverso interviste che andranno a delineare la vostra personalità agli occhi della scuderia e del pubblico. Sebbene questa sia binaria, e preveda solo due strade, sportività e spettacolarità, poter finalmente gustare qualcosa di tangibile fuori dalla gara migliora senza dubbio il coinvolgimento e la completezza dell’esperienza.

Puntare il dito contro i propri ingegneri per la scarsa prestazione, o incolpare se stessi ai microfoni dei giornalisti, è esattamente quel tocco in più di cui aveva bisogno la Formula 1 videoludica. Dare risposte in tempi strettissimi, ipotizzare i risultati e vedere le reazioni riscaldano un’atmosfera che fino a poco tempo fa era rimasta un pelino troppo fredda. Certo, vi è un grosso margine margine di miglioramento, a partire dalla sincronizzazione labiale non sempre perfetta, per poi finire sulla varietà delle sequenze d’intermezzo, senz'altro ampliata, ma schiava di ripetizioni ed evidenti cali di fluidità.

Si tratta comunque di una deriva ruolistica graditissima, che va ad approfondire una carriera che si rifà ai canoni di F1 2017, tra prove di qualifica, stagioni, nuovissimi contratti, rivalità e un sistema di potenziamento del veicolo ribilanciato per l’occasione, visto il maggior numero di punti ottenuti tra una gara e l’altra.

In buona sostanza, l’edizione 2018 non è poi così distante dalla precedente, poiché ne eredita gran parte dell'offerta, dalle modalità all'interfaccia pressoché invariata.

Non che sia un male, considerando l’invidiabile qualità di F1 2017, al cui interno conteneva praticamente tutto ciò che cerca un amante delle vetture monoposto, ma ogni aspetto è stato levigato e amplificato.

L’intelligenza artificiale, ad esempio, ha subito una revisione: durante i nostri test, si è comportata estremamente bene, sfoggiando una certa aggressività. Sa mettervi alle strette, farvi sudare e arrabbiare, portando sempre un certo rispetto, senza cadere in scorrettezze. È molto verosimile, non ha paura di osare, commette errori e soprattutto può essere modificata scegliendo cento livelli diversi, come già avevamo visto in precedenza.

Non mancano le chicche sul versante contenuti: il nuovo circuito Paul Ricard di Francia e quello tedesco di Hockenheim completano un’offerta composta da ventuno circuiti e quattro varianti più brevi, prese dalla scorsa versione. Venti sono le auto classiche totali, di cui otto inedite, appena aggiunte per l’edizione 2018, tratte perlopiù dai gloriosi anni ‘70. Spiccano le mitiche Ferrari 312 T2 e T5 del ‘76 e del ‘79, tutte realizzate con attenzione e dedizione, tanto-ché, per essere domate, richiedono un approccio in gara diverso da quello dei bolidi odierni.

La gestione rinnovata delle sospensioni e del telaio non incide solo sull'aspetto visivo, ma anche e soprattutto su quello ludico, proprio perché le vetture sembrano più reali e vive, più reattive in pista e sui cordoli rispetto al passato. Codemasters ha potuto attingere dai dati fisici reali della competizione, fornendo una simulazione piena di variabili con le quali modificare l’assetto della propria vettura. Il nuovo sistema della temperatura delle gomme risulta essere poi la ciliegina sulla torta per chi cercava una maggiore profondità per le gare longeve.

Nonostante l’attenzione al realismo, la produzione delle vetture monoposto di Codemasters rimane in ogni caso uno dei titoli corsistici con la miglior ottimizzazione dei controlli sul gamepad, grazie al livello di difficoltà adattivo e alla grande mole di aiuti attraverso i quali è possibile cucire un’esperienza personalizzata a seconda del tipo di videogiocatore che si interfaccia al gioco. Che vi piaccia la guida arcade o quella simulativa non ha importanza, perché F1 2018 ne ha per tutti i palati e le esigenze.

Arriva anche una grande novità per il multigiocatore, le cosiddette Super Licenze, un valore che somma la bravura e correttezza in gara, insieme al livello d’esperienza, per minimizzare la disparità fra i piloti, valutando i giocatori e abbinandoli con quelli di abilità simile: un’aggiunta imperativa per l'angolo competitivo.

Persino sulla grafica è stato condotto un lavoro concreto di miglioramento, specie su console, poiché finalmente è sparito il cosiddetto tearing, quell'effetto che lacerava l’immagine nei tornanti più stretti. La resa visiva appare ora praticamente perfetta, con texture delle piste ancor più definite e granulate, fogliame irrobustito e un’illuminazione più realistica, accompagnata dal solito, ottimo comparto sonoro che punta all'immedesimazione totale. Garantiti i sessanta fotogrammi al secondo su PS4 Pro, farciti con una telecronaca arricchita e rinnovata, sempre affidata a Carlo Vanzini e Luca Filippi. Notevoli poi i caricamenti, ridotti ad una manciata di secondi nonostante la mole poligonale da comporre ad ogni partita.

Si potrebbero introdurre tracciati storici come Imola oltre alle auto classiche, o rimpolpare ancor di più la carriera, magari introducendo un’opzione cooperativa. In più, non ci dispiacerebbe vedere uno spazio dedicato alla realtà virtuale, ma sono assenze che non scalfiscono un’incarnazione che racchiude numerosi sforzi produttivi per essere compiuta. L’unica nota davvero dolente, dal punto di vista del consumatore, è la stessa che condividono tutti i titoli sportivi più noti: dover pagare nuovamente il prezzo pieno anche se sulla mensola c’è la copia del 2017.

Giudizio Finale

Recensione F1 2018 – Giudizio Finale – F1 2018 è la testimonianza su come si fa un gioco di guida su licenza. Scevro ormai dalle problematiche segnalate nel corso delle due ultime edizioni, F1 2018 raggiunge quello a cui aspirava: è il miglior videogioco di Formula 1 di sempre, oltre che il più completo.

PRO CONTRO
  • Notevoli passi in avanti per la grafica
  • Sospensioni, telaio e gomme approfondite
  • Carriera più sfaccettata e coinvolgente
  • Offerta ampliata in ogni angolo
  • Interviste e sequenze d'intermezzo migliorabili
  • Qualche contenuto classico in più non avrebbe guastato

Recensione F1 2018 – Trailer

Recensione F1 2018 – Screenshot