Fortnite – Un po' di tutto basterà? (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Fortnite – In un’era sempre meno ricca di prodotti innovativi, Epic Games tenta il colpaccio con Fortnite, un gioco che, in realtà, è letteralmente un minestrone di cui non si riesce a capirne il sapore fino in fondo. Siamo attualmente in fase di accesso anticipato, e per partecipare serve versare almeno una quarantina di euro per acquistare una delle varie edizioni disponibili, con un rilascio ufficiale previsto durante il 2018, sotto l’ala protettrice del free-to-play. Quindi prendete questa nostra analisi come una sorta di recensione preliminare, in attesa del lancio finale.

Editore Epic Games
Sviluppatore Epic Games, People Can Fly
Piattaforme PS4, XB1, PC
Genere Sopravvivenza, azione
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore

Video Recensione Fortnite

I concetti esposti nei paragrafi a seguire li trovate anche nella videorecensione, accompagnati dai filmati tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

Quando il gioco si fa duro

Alla base, Fortnite appartiene al genere dei tower defense online, ma farcisce la classica formula di sopravvivenza e difesa con tantissime sfaccettature prese di peso da altri titoli. In primis, si nota una chiara deriva verso gli sparatutto in terza persona, attraverso un feeling non così distante dall’ottima serie di Plants Vs. Zombies: Garden Warfare.

Il cuore dell’esperienza, però, dimora nel sistema di accumulo di risorse, seguito a ruota dalla creazione di armi e oggetti di varia natura, e, soprattutto, di fortezze, utili a proteggere gli obiettivi delle missioni. Non potevano poi mancare gli elementi ruolisitici, che vanno a contaminare praticamente ogni singolo elemento del gioco: gli alberi di abilità sono enormi, e vantano numerose migliorie e biforcazioni, in maniera tale da offrire un minimo di personalizzazione.

Le idee non finiscono qui, tanto-ché Epic Games ha deciso di implementare pure bonus giornalieri e le spedizioni, tipiche dei free-to-play, tramite le quali potrete inviare i vostri seguaci sul campo allo scopo di recuperare delle preziose risorse, aspettando un tempo definito che avanza anche quando non si sta giocando. Per non parlare poi di tutta la parte relativa agli eroi, che, proprio come un gioco di ruolo, salgono di livello, ottengono abilità e possono essere equipaggiati con armi bianche e da fuoco.

Tagliando corto, Fortnite è un gioco apparentemente gigantesco, un pentolone nel quale i vari ingredienti sono complementari sulla carta, ma che, almeno al momento, non sono stati “cotti” a dovere, se vogliamo usare delle metafore.

Iniziamo col dire che le missioni, affrontabili fino ad un massimo di quattro partecipanti, si svolgono in aree esplorabili liberamente, non troppo dispersive, ma abbastanza ampie da offrire compiti secondari e segreti. Sebbene di missioni ce ne siano già a valanghe, abbiamo notato che alla fine si riducono sempre alla solita solfa, che non sarebbe un grave problema se non fosse che sono proprio le dinamiche di fondo a non convincere a pieno.

Gran parte del tempo lo spenderete setacciando le case e i dintorni (peraltro pure molto simili tra loro) per raccogliere i materiali necessari per la creazione sia di strutture difensive, che di oggetti permanenti. Il tutto viene raccolto con un piccone indistruttibile, il quale trasforma le auto in metallo, panchine in legname e così via, in una soluzione più spedita rispetto ad altri esponenti del genere.

C’è da dire che le risorse recuperate rimangono nell'inventario anche una volta completato il livello, comprese quelle di base, motivo per cui potreste andare dritti verso l’obiettivo senza dare peso alla fase di reperimento, fermo restando che ogni azione effettuata nella missione offrirà una percentuale maggiore di ritrovamento di oggetti più rari a fine partita.

Dopodiché, sarete chiamati ad edificare le difese attorno al congegno da proteggere per mezzo di un sistema che, semplicemente, risulta macchinoso. In pratica si tratta di scegliere tra quattro elementi, tra cui pareti e pavimenti, che possono essere modificati prima di essere piazzati, per dare vita ad altre costruzioni, come piccoli muretti ad esempio.

Purtroppo delle operazioni semplici, come può essere il passaggio da un elemento all'altro, o la costruzione di una porta, vengono tramutate in qualcosa di inutilmente legnoso, complicato e poco stimolante. Anche il piazzamento delle trappole non ci ha convinto, visto che queste non sono altro che consumabili: per non parlare poi delle postazioni di difesa adibite ai sopravvissuti, che andranno costantemente rifornite con munizioni, data la loro tendenza ad esaurirle nel giro di pochissimo tempo.

In ogni caso, dopo aver raccolto un numero sufficiente di energia Blub sparsa per la mappa, utile ad attivare il dispositivo da difendere, partirà un conto alla rovescia, un tempo in cui bisognerà uccidere gli abietti, i nemici di Fortnite.

Lo scenario, in particolare, si basa su una tempesta viola dalla quale fuoriescono dei non morti dai costumi e dalle movenze esilaranti, che si comportano però in maniera classica. Vanno dritti verso l’obiettivo e si limitano ad attaccare, sotto una giocabilità ripetitiva e ciclica, dominata dalla presenza dei numeri e delle variabili. Un valore infatti andrà a stabilire la vostra potenza generale, che potrà essere aumentato potenziando i propri eroi e le armi, acquisendo nuovi talenti, investendo nel settore di ricerca e molto altro. La cornice è ricca e le idee non mancano, eppure troviamo che il gameplay sia già stanco dopo una decina di missioni, un elemento pericoloso per una produzione studiata per tenervi incollati allo schermo a lungo.

Per quanto riguarda il discorso grafico, Fortnite soffre di vistosi cali di fluidità e di blocchi temporanei anche su PS4 Pro: la direzione artistica invece è adorabile, e si lascia guardare che è un piacere, sebbene sia un pelino derivativa. I bug chiaramente fanno capolino un po’ ovunque, dall’interfaccia al gioco vero e proprio, cosa comunque giustificabile, dato l’accesso anticipato.

Giudizio Finale

Recensione Fortnite Giudizio Finale – Fortnite sembra una mappa concettuale piena di spunti di divertimento, privi però di frecce che collegano le varie idee. Siamo sicuri che lì, dietro un sistema di creazione legnoso e un ritmo ripetitivo, ci sia un’identità tale da portare il titolo al successo. Per ora Epic Games ha la nostra attenzione, e il progetto lo seguiremo con grande interesse, ma al momento consigliarvi l’acquisto non è facile. Non è facile perché potreste rovinarvi l’esperienza finale giocandolo sin da ora, quando il prodotto potrebbe ambire ad altri livelli.

Se proprio non riuscite a resistere, cercate di mettere su un team di amici prima di comprarlo, perché in tal caso l’acquisto ha un senso, così potrete esplorarlo e vederlo crescere insieme, altrimenti aspettate la pubblicazione in formato free-to-play.

PRO CONTRO
  • Gustosa commistione di generi...
  • Pieno zeppo di contenuti...
  • Stile grafico leggermente derivativo ma accattivante
  • ... i cui punti sono da collegare e rifinire
  • ... ma il ritmo è eccessivamente ripetitivo
  • Struttura delle missioni ciclica

Recensione Fortnite – Trailer

Recensione Fortnite – Screenshot

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