Inside - Dentro l'oscurità (recensione)

Playdead sa come scioccare i videogiocatori, e Inside ne è la prova per una serie di motivi che vi lasceremo il piacere di scoprire da soli, in balia del terrore e della macabra curiosità.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Inside - Siamo sempre affascinati dal modo impareggiabile col quale il mezzo videoludico racconta e sviluppa le più banali delle storie. Inside è un esempio perfetto di questa tesi: scoprite perché nella nostra recensione completa.

Video Recensione Inside

La nostra video recensione riassume, come al solito, i concetti espressi nei paragrafi a seguire, supportati da alcune scene tratte dalla versione Xbox One del gioco.

Inquietante, ma meraviglioso

Dietro lo sviluppo di Inside si cela Playdead, la software house autrice di Limbo: il che dovrebbe darvi una breve panoramica sul titolo in questione.

Nei panni di quello che sembra essere un esile bambino, di cui non si conoscono né le origini, né il nome, né nessun altro elemento capace di dargli un minimo di riconoscibilità, dovrete, in buona sostanza, fuggire. Non si sa da cosa, né tanto meno da chi: del resto, la sinossi del gioco è solamente la seguente: solo e spaventato, un ragazzo si ritrova suo malgrado al centro di un progetto oscuro.

Punto. Basta, non c’è nient’altro.

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Quello che però vi si parerà davanti è un platform bidimensionale sorretto perlopiù da enigmi ambientali incentrati sulla fisica, alla base parecchio intuitivi sia per non rallentare il serratissimo ritmo dell’avventura, sia per la filosofia che lo caratterizza.

Molte sequenze, infatti, sono state costruite per angosciare il giocatore, e richiederanno una certa prontezza di riflessi, visto che il minimo sbaglio ucciderà istantaneamente il piccolo protagonista. Non che questo porti a traguardi irreversibili, anche perché i punti di controllo sono posizionati proprio per evitare ogni possibile frustrazione.

[sentence_sx]non vorrete mai e poi mai (ri)vedere il piccolo protagonista contorcersi dal dolore[/sentence_sx]

Il problema, se così possiamo chiamarlo, è che, fidatevi, farete di tutto e di più pur di evitare la morte poiché, banalmente, non vorrete mai e poi mai (ri)vedere il ragazzino contorcersi dal dolore. Le scene di morte infatti sono tra le più crude, scioccanti e spietate che abbiamo avuto il dispiacere di ammirare negli ultimi tempi, tanto è vero che non nascondiamo di aver distolto lo sguardo dallo schermo parecchie volte.

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Merito anche e soprattutto di un’atmosfera gestita a regola d’arte, che si ramifica in fasi coreografate in maniera terribilmente maniacale: da fughe rocambolesche tra i detriti industriali, inseguiti da cani inferociti, a rompicapi nei quali dovrete controllare una manica di scervellati con un congegno in grado di controllare le menti, che strizza l’occhio al buon vecchio Abe della serie Oddworld.

[sentence_dx]a dispetto della esiguità dei controlli, verrete cosparsi da sezioni profondamente diverse l’una dall'altra[/sentence_dx]

Sì, perché la società, o ciò che ne è rimasto, è soppiantata dalla distopia, una di quelle che, almeno da quanto suggeriscono gli eventi, non fanno prigionieri e uccidono a vista d’occhio chi non si comporta come un burattino piegato alla volontà dei vertici, dei quali non si conosce l’entità.

Comunque sia, a dispetto della esiguità dei controlli, che prevedono solo il salto e l’interazione con gli oggetti, verrete cosparsi da sezioni profondamente diverse l’una dall'altra.

L'orrore avanza

La varietà è di casa in Inside, e il suo grande assortimento di situazioni viaggia di pari passo con la grande qualità dell’intrattenimento offerto, coadiuvato da un comparto estetico caratterizzato da una tecnica low-poly paradossalmente dettagliatissima.

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Non parliamo solo di effetti speciali, ma di animazioni procedurali e, soprattutto, di reazioni che il personaggio ha con l’ambiente: lo sentirete respirare a fatica dopo una lunga corsa, o interagire con gli oggetti in linea d’azione in modo naturale, tutte piccolezze che aiutano a creare un universo reale e concreto, e che fanno trasparire una cura davvero incredibile di ogni, singolo aspetto, anche nell'audio, il quale accompagna lo sviluppo e la risoluzione dei puzzle con effetti straordinariamente ben amalgamati con il contesto.

[sentence_sx]l’avventura è splendida e non perde mai un colpo durante tutta la sua (breve) durata [/sentence_sx]

La palette di colori poi è composta in prevalenza da gradienti del grigio, dove i colori più accesi, come il rosso, fanno la loro comparsa per evidenziare particolari aspetti della scena, aiutati da un utilizzo armonioso della telecamera che, insieme agli elementi dello scenario, riesce a raccontare da sola le vicende del mondo di Inside.

Anche perché, nel caso non lo aveste ancora capito, non ci sono né dialoghi né righe di testo.

Nel complesso, quindi, l’avventura è splendida e non perde mai un colpo durante tutta la sua durata, che si attesa sulle circa tre, massimo quattro ore, comprensive anche delle innumerevoli morti conseguite.

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[sentence_dx]credeteci quando diciamo che vorremmo parlarvene in maniera più approfondita, ma è meglio di no, per il vostro bene[/sentence_dx]

Certo, ad essere del tutto sinceri, non è affatto un titolo che si presta ad essere rigiocato più volte, ed inoltre sono presenti un paio di sequenze leggermente meno riuscite di altre: qualche enigma infatti è fin troppo facile e, tra l'altro, gran parte di questi si basano più sulla pazienza che sulla abilità, elemento che potrebbe forse far storcere il naso a chi cerca solo un titolo per mettere in moto il cervello.

Per tutto il resto, l’ultima creatura di Playdead è meravigliosa: credeteci quando diciamo che vorremmo parlarvene in maniera più approfondita, ma non lo faremo semplicemente per non rovinarvi quello che, a nostro avviso, si candida come il platform più inquietante ed evocativo dell’attuale generazione.

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Vi informiamo, infine, che Inside è disponibile su Xbox One al prezzo di 19,99€. L'uscita su PC è prevista per il 7 di luglio, mentre il periodo di rilascio su PlayStation 4 è attualmente sconosciuto.

Giudizio Finale

Inside è un viaggio nell'oscurità, in cui il giocatore si cala negli abissi più profondi, fino a che non rimarrà senza fiato per ciò che gli si parerà assiduamente dinanzi agli occhi: una miscela di emozioni, dal terrore alla liberazione, offerte da un videogioco, senza alcun ombra di dubbio, memorabile. Correte a comprarlo e giocatelo immediatamente, sempre che abbiate il coraggio di affrontarlo.

PRO CONTRO
  • Artisticamente sublime
  • Un mondo vivo
  • Emozioni senza voce o testi
  • Ritmo incalzante
  • Una grande varietà di situazioni
  • Un paio di enigmi meno riusciti
  • Breve e rigiocabilità bassa

Recensione Inside - Trailer

Recensione Inside - Screenshot

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