Metal Gear Survive è meglio di quanto pensiate? (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Metal Gear Survive – Doveva ancora uscire dal bozzolo quando Metal Gear Survive fu decretato progetto fallimentare da parte del mormorio videogiocante. Non è il primo Metal Gear senza Kojima, questo è vero, ma è di sicuro il primo in cui l’assenza di Kojima si fa sentire. Si fa sentire perché è percepita dal pubblico dopo lo scandalo Konami, e perché questo spin-off introduce degli ingredienti che con la saga di Big Boss hanno poco da spartire. Lasciate i pregiudizi alla porta, e gustatevi la nostra recensione.

Editore Konami
Sviluppatore Konami
Piattaforme PS4, XB1, PC
Genere Sopravvivenza, azione
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore

Video Recensione Metal Gear Survive

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

I will (not) survive

Survive non è un Metal Gear canonico e nemmeno vuole provare ad esserlo. Del resto, la definizione di spin-off parla da sé, e Konami è stata chiara fin da subito, allestendo dei periodi di prova per spiegarlo al suo pubblico nella maniera più limpida possibile.

Questo capitolo infatti estrapola le meccaniche dell'ultimo episodio della saga, The Phantom Pain, e le inserisce in un’esperienza basata sulla sopravvivenza. Anzitutto, però, è bene informarvi che Metal Gear Survive non è un gioco multiplayer, nonostante la modalità cooperativa sia stata sempre al centro dell’attenzione durante le varie presentazioni.

Il cuore pulsante invece risiede nella campagna dedicata esclusivamente al singolo giocatore, nella quale si viene catapultati, attraverso un cunicolo spazio-temporale, in un universo parallelo dominato dai Vaganti, sorte di morti viventi mossi da un cristallo incastonato nella loro testa.

La trama, che è piena di riferimenti alla Divina Commedia per darsi un tocco più enigmatico, ruota attorno alla ricerca di un modo per tornare indietro. Sebbene sia in modo evidente un pretesto per giustificare le dinamiche di gioco, poi riesce ad assumere una direzione non priva di qualche spunto interessante, ma certamente non è la storia ad essere il piatto forte di Survive.

Sarete quindi chiamati a costruire un campo base, su cui erigere diverse strutture, tramite le quali realizzare armi, accessori o abiti, e per erigere difese, terreni sui quali coltivare cipolle ad esempio, o persino delle cisterne d’acqua. L'esplorazione del territorio, tuttavia, ricopre un ruolo importante tra gli ingranaggi della formula, visto che ogni risorsa recuperata nelle fasi di ricerca potrà poi essere tramutata in oggetti utili a sopravvivere.

La curva di progressione è calcolata in modo oculato, e non mette da parte il tasso di sfida, che si attesta su livelli abbastanza impegnativi per tutta la durata dell’avventura: in special modo, nelle battute iniziali, cercare cibo e acqua sarà un’impresa da non sottovalutare, soprattutto per quest’ultima, in quanto si viene circondati da bacini colmi di acqua sporca che, una volta bevuta, potrebbe causare una malattia, la quale dovrà poi essere curata.

La questione si fa ancora più complicata quando viene introdotta la cosiddetta Polvere, un alone granuloso che ricopre gran parte delle zone della mappa, e dove il GPS viene disattivato, lasciandovi in balia del vostro senso dell’orientamento.

Nonostante la possibile frustrazione, la sensazione di smarrimento che può causare la Polvere è piacevolmente opprimente, anche perché, come se non bastasse, le scorte di ossigeno sono limitate.

Chiaramente l’esperienza attinge a piene mani dalle declinazioni più ruolistiche della sopravvivenza, e tra la gestione delle risorse e lo sviluppo della propria base c’è la crescita del personaggio (realizzato attraverso un apposito editor) a fare da sostanza collante. In particolare, sono le ricette a traghettarla, sparse in forzieri nascosti, attraverso cui guadagnare nuovo equipaggiamento, da pistole, archi, lance, fino ad arrivare a sacchi di sabbia, trappole, granate e tantissimo altro, tutto a rarità crescente.

Essendo The Phantom Pain un gioco d’azione, Metal Gear Survive ne eredita i meccanismi, perdendo, in buona parte, la componente furtiva. Certo, si può agire in silenzio senza allertare i nemici, e persino sgattaiolare alle loro spalle per farli fuori in men che non si dica, eppure si tratta di un approccio attuabile solo in precise occasioni.

Per sopperire a tale mancanza si palesa un sistema di combattimento corpo a corpo su cui il gioco calca la mano, e che, a malincuore, si dimostra poco rifinito. Le animazioni d’attacco sono lente e vi lasciano scoperti, e inanellare una combo di colpi è sempre un grande rischio, soprattutto nelle sezioni avanzate. Si possono imparare nuove mosse grazie al sistema di sviluppo, ma non aspettatevi grandi giovamenti, almeno in termini di godibilità delle battaglie in mischia.

Oltre alla campagna, composta da circa venticinque ore complessive per portare a termine solo il filone principale, spicca una modalità cooperativa online complementare, studiata per quattro giocatori. L’esperienza, qui, avviene in aree istanziate, nelle quali difendere un determinato escavatore dalle orde di nemici.

Bisogna prendere l’iniziativa senza starsene con le mani in mano, perché le partite non hanno una grande durata, ed è necessario dividersi i compiti al volo: alcuni dovranno recuperare le risorse nelle vicinanze, portandole alla base per facilitare la difesa, mentre gli altri difenderanno l’escavatore, impedendo ai Vaganti di avanzare.

Si tratta di buon diversivo, che ricompensa costantemente il giocatore e spezza la latente ripetitività della campagna: purtroppo le mappe giocabili online non sono moltissime e si sbloccano pure lentamente, tanto è vero che per una buona metà della storia ne sarà disponibile solo una.

Sul fronte tecnico, invece, Metal Gear Survive propone la stessa, identica impalcatura di The Phantom Pain. Il tutto gira a sessanta fotogrammi granitici su PS4 Pro, il che è un piacere per gli occhi, ma la varietà del mondo di gioco lascia a desiderare. Le lande desolate, eccezion fatta per qualche posto riconoscibile, peccano di carisma, un aspetto sul quale Konami dovrebbe insistere per donare un’identità più marcata al progetto, se vorrà continuarlo con un seguito.

Infine, ci lamentiamo della presenza delle micro-transazioni: benché totalmente opzionali, anche la sola visione di slot aggiuntivi dedicati alla creazione di personaggi, al costo di 1000 SV (10€ circa), fa storcere il naso.

La valuta premium, sì, può essere ottenuta in quantità ridotte giornalmente, eppure non riusciamo a digerire i contenuti disponibili all'acquisto. Ci sfugge il senso di inserire dei bonus doppi alle risorse, a pagamento, in un prodotto basato fortemente sulla progressione e sui tempi in cui questa si snoda. Chiudiamo segnalando la richiesta della connessione costante anche quando si gioca in solitaria.

Giudizio Finale

Recensione Metal Gear Survive – Giudizio Finale – Che vi piaccia o meno, Metal Gear Survive è un valido esponente del panorama dei videogiochi di sopravvivenza, uno scenario che vede spesso protagonisti titoli monchi. Konami invece ne propone uno completo, appagante, longevo e ad un prezzo budget (39,99€), in cui il nome è probabilmente il suo più grande deterrente. Purtroppo fa poco per diversificare la formula, schiava di una ripetitività che va considerata in fase d’acquisto. In ogni caso, non sarà il modo migliore per rassicurare i fan sul futuro dell’opera nata della mani di Kojima, ormai scevra dall'autorialità che l'ha sempre contraddistinta, ma chi vorrà giocare questo spin-off per quello che è, invece per ciò che sarebbe potuto essere, troverà un prodotto solido, al netto dei difetti riscontrati.

PRO CONTRO
  • Multigiocatore molto divertente...
  • Progressione colma di sfumature
  • Tanto equipaggiamento tra cui scegliere
  • Campagna longeva
  • Meccaniche assuefacenti
  • ... ma meno ricco del previsto
  • Inevitabilmente ripetitivo
  • Microtransazioni patetiche
  • Mondo poco carismatico
  • Corpo a corpo migliorabile

Recensione Metal Gear Survive – Trailer

Recensione Metal Gear Survive – Screenshot