MotoGP 18 – Evoluzione o involuzione? (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione MotoGP 18 – Cadenza annuale significa far uscire un nuovo capitolo del tuo franchise ogni anno, perché la domanda è ampia e devi soddisfarla, costi quel che costi. Bisogna trovare quel giusto equilibrio per accontentare i fan e convincere gli scettici in trecentosessantacinque giorni, proprio come ha fatto Milestone quest’anno. Ecco la nostra recensione di MotoGP 18.

Editore Milestone
Sviluppatore Milestone
Piattaforme PS4, Xbox One, PC Windows, Nintendo Switch
Genere Corse
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore (online)
Lingua Completamente in italiano
Prezzo e acquisto 69,99€

Video Recensione MotoGP 18

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

Due sono meglio di quattro

Senza perderci in mezzi termini, la più grande innovazione di MotoGP 18 risiede nell'introduzione dell’Unreal Engine 4, che ha già dimostrato di essere un degno sostituto del motore proprietario in altre produzioni della casa italiana.

Per quanto questo possa suonare esagerato, l'engine di Epic Games inietta nel campionato Motondiale una mutazione fisiologica non solo per l’apparato visivo, ma anche e soprattutto sul piano della fisica, che è stata completamente rivalutata, se non addirittura rivoluzionata.

Governare la moto adesso risulta ben più complicato, specie in curva, dove l’abuso del freno o il cattivo dosaggio dell’acceleratore sarà pesantemente punito, con reazioni fisiche non lontane dalla realtà.

Si percepiscono le sospensioni tra le dita, non in modo artificiale e precalcolato come accadeva nei predecessori, anzi, l’esperienza che ne viene fuori ora punta alla genuinità, alla naturalezza, ed è una sensazione difficile da descrivere a parole senza provarla con mano.

La giocabilità adesso è semplicemente più sfaccettata in virtù della convincente riproduzione visiva della moto, coadiuvata da animazioni inedite. Infatti, basta analizzare il comportamento del bolide, così come quello del pilota, per capire cosa fare e agire quindi di conseguenza.

Che sia chiara una cosa: sta a voi scegliere come affrontare MotoGP 18, a vostra completa discrezione. La formula è stratificata a tal punto che l’intero gioco si plasma a seconda delle proprie preferenze. I parametri sono completamente regolabili, dalla difficoltà alla fisica stessa, compresi gli aiuti, l’avvio manuale e persino la lunghezza degli eventi, per un tipo di gameplay che assume le vesti di esperienza rilassante o simulativa in base a ciò che si preferisce.

Non vi interessa l’usura dei pneumatici? Non c’è nessun problema.

Benché sia stimolante osservare come cambia l'atteggiamento della moto con il degrado delle gomme, constringendovi ad adattarvi in pista, nessuno vi vieta di disattivarlo per godervi una manovrabilità più arcade e spensierata. Ed è godibile indipendentemente da come lo si approccia, molto più che in passato, dato il modello di guida meglio studiato per i controlli del gamepad, dove il saper bilanciare oculatamente la pressione dei tasti giace al centro della formula.

Anche l’intelligenza artificiale ha subito un lavoro di revisione, risultando flessibile e scalabile, sebbene sia ancora troppo aggressiva, soprattutto ai livelli più alti. Gli avversari non si fanno scrupoli durante i sorpassi, un po’ come nella realtà, ma in certe occasioni la prepotenza è esagerata.

Sul fronte delle licenze, d'altro canto, MotoGP 18 ha ben pochi rivali nell’industria videoludica sportiva. I marchi sono ovviamente tutti presenti: troviamo tutti i piloti della Rookies Cup e delle altre competizioni di Moto2, Moto3 e MotoGP, dai più noti agli emergenti, con l’annessa possibilità di realizzarne uno personalizzato attraverso un editor sicuramente non superbo, ma più che accettabile.

Le piste poi hanno ricevuto un restyling grazie all’impiego del Drone Scanning, per una ricostruzione delle curve fedele alla realtà, e i risultati si vedono e si sentono in modo tangibile.

Le licenze ufficiali e la cura con la quale sono state riprodotte conferiscono al prodotto un’immersione nelle gare senza pari, ma la stessa cosa non si può dire del comparto grafico.
Se da un lato l’Unreal Engine 4 dona un’estetica più realistica e meno giocosa rispetto alle precedenti incarnazioni, dall’altro si nota come il team non si sia spinto oltre, regalando degli scorci visivi lontani dalle aspettative più rosee. Il calore del pubblico non è esaltante, gli intermezzi tra un evento e l’altro sono ripetitivi, ma soprattutto imperversano delle problematiche sugli elementi del fondale anche su una PS4 Pro, da piccole seghettature a pop-up, che sporcano la definizione dell’immagine.

Come se non bastasse, la fluidità ha subito un colpo allo stomaco, dimezzando di fatto i fotogrammi al secondo da sessanta a trenta, ed è senza dubbio la pecca più grossa dell’edizione di quest’anno, poiché si sono fatti dei passi indietro probabilmente a causa dei tempi ristretti di sviluppo che non hanno permesso di approfondire l’ottimizzazione.

Si evincono poi dei caricamenti in ritardo delle texture, in particolare nel pre e nel post gara, una pecca nota dell’Unreal Engine che purtroppo non è stata raggirata. Ottimi invece gli effetti particellari e in generale l’illuminazione, insieme alla resa della pioggia, più che buona. L’audio rimane nella media: di sicuro si potrebbe fare qualcosa in più nei suoni ambientali.

L’offerta contenutistica peraltro non sfodera né le moto storiche né la carriera manageriale, due tagli netti che lasceranno a bocca asciutta chi non ama combattere solo contro il tempo, e vuole quanta più varietà possibile. Fanno capolino le classiche modalità veloci, insieme all’immancabile carriera, che passa dalla Rookies Cup alla MotoGP, tra miglioramenti del proprio bolide, offerte contrattuali e obiettivi del team.

Niente che non si sia già visto in giro, ragion per cui, dal punto di vista delle modalità, Milestone ha preferito non osare, eccezion fatta per l’online.

Oltre ad un net-code più stabile, la casa italiana ha deciso di implementare una sezione legata all’esport, della quale sapremo di più in seguito. Una scelta certamente interessante, considerando che il nuovo modello di guida garantisce una maggiore profondità al gameplay, tanto da sposarsi bene con l'universo competitivo.

Giudizio Finale

Recensione MotoGP 18  Giudizio Finale – MotoGP 18 è un grande titolo dedicato al campionato Motomondiale che farà la gioia degli amanti delle due ruote, un episodio che finalmente evolve la serie e fa di tutto per farsi piacere, indipendentemente da come lo si vuole affrontare. Paga però le conseguenze della fretta di una esigente cadenza annuale, tanto è vero che non è difficile scorgere i sintomi che testimoniano l’evidente mancanza di tempo per ottimizzare certi aspetti. Bisogna migliorare l’estetica e i contenuti, bisogna prendere dimestichezza con il nuovo motore grafico, che si è dimostrato un veicolo pieno di freschezza e potenzialità.

PRO CONTRO
  • Il cambio di motore grafico ha rinfrescato ogni singolo aspetto...
  • Intelligenza artificiale scalabile...
  • Splendido modello di guida
  • Godibile sia in veste arcade che come videogioco simulativo
  • Licenze ufficiali esaurienti
  • ... al costo di un dimezzamento dei fotogrammi al secondo
  • ... seppur troppo aggressiva
  • Tagli evidenti ai contenuti
  • Grafica non al massimo delle sue possibilità

Recensione MotoGP 18 – Trailer

Recensione MotoGP 18 – Screenshot

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