Onrush – L'Overwatch dei giochi di guida? (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Onrush – Siamo arrivati al punto tale che tutto sa di già visto, dove il nuovo sembra vecchio e dove le novità non sono altro che qualcosa in più del normale. Onrush, però, è diverso: diverso da ciò che di solito ingurgitiamo dal panorama online, distinto dalla classica formula dei titoli corsistici, ed è di sicuro qualcosa di mai visto prima, o, almeno, non in questo modo. Ecco la nostra recensione.

Editore Deep Silver
Sviluppatore Codemasters
Piattaforme PS4, Xbox One
Genere Guida, azione
Modalità di gioco Singolo giocatore, multigiocatore
Lingua Completamente in italiano
Prezzo e acquisto 69,99€

Video Recensione Onrush

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

Mangia l'asfalto. È buono!

In Onrush lo scopo non è tagliare il traguardo per primi. A pensarci bene, nemmeno esiste un traguardo. Si tratta di un gioco di guida arcade, nel quale le gare si svolgono sempre su piste rettilinee, il cui gameplay, tuttavia, può essere definito nitro-centrico e basato su combattimenti di squadra: significa, in buona sostanza, che la riserva del turbo non dovrà mai essere vuota, e che fare i lupi solitari non è sempre la scelta migliore.

Ciò che incarna meglio questo spirito è la modalità Overdrive, un intruglio di adrenalina in cui l’obiettivo sta nel collezionare più punti degli avversari semplicemente tenendo attivo il boost. Più giocatori utilizzano il nitro all'unisono, più il punteggio sale, motivo per cui dovrete cercare non solo di buttare fuori pista gli avversari, in modo tale che non possano contribuire all'incremento di punti, ma anche e soprattutto di raggranellare quanto più turbo possibile senza mai scendere sotto la soglia comune dei duecento chilometri orari. Questo può essere guadagnato in special modo salendo sulle rampe, e colpendo i veicoli neutrali che popolano costantemente il tracciato, sorte di “sgherri” inoffensivi guidati dall'intelligenza artificiale.

Spuntano otto classi di veicoli, ciascuna contraddistinta da tre abilità, due passive e una attiva: quest’ultima riveste un ruolo chiave, perché può ribaltare l’esito di una partita. Stiamo parlando di uno scatto alla stregua delle cosiddette ultimate di Overwatch, utilizzabili quindi una volta caricata l’apposita barra.

Oltre al turbo costante, ogni mezzo ha la sua dinamica peculiare attraverso la quale potrà ottenere una percentuale di scatto aggiuntiva, che va dal completamento di un’acrobazia quando si è in sella ad una moto, al sfiorare ostacoli o ogni volta che si elimina un avversario. In linea di massima, le auto sono più robuste, ottime per speronare e per vivere nella mischia, mentre le motociclette possono optare per un approccio solitario, un po’ più lontano dal caos, impegnate a macinare punti senza essere disturbate. Concatenare azioni spettacolari in breve tempo consente poi di guadagnare ancor più punti, ed in pratica rilasciare il tasto del boost significa infliggere un danno alla squadra. L'importante è non rimanere indietro, troppo distanti dal gruppo, perché altrimenti il gioco vi penalizzerà.

Le regole non vengono stravolte nelle altre tre modalità disponibili, perché il nitro giace sempre al centro della formula. Infatti, Countdown è una corsa contro il tempo in cui i giocatori dovranno attraversare dei varchi, per mezzo dei quali si potranno aggiungere dei secondi che permetteranno alla propria troupe di rimanere in gioco.

Se il contatore tocca lo zero, la squadra avversaria vince. Poche e semplici direttive per una modalità al cardiopalma più classica di Overdrive, ma degna delle stesse attenzioni.

In Switch invece bisogna eliminare gli sfidanti fino al termine delle vite di ciascun membro: ad ogni eliminazione, si cambia veicolo. L’abbiamo apprezzata molto, perché alimenta ancor di più il caos del ritmo del gioco, in virtù del fatto che è necessario colpirsi vicendevolmente per vincere. L’ultima è probabilmente la meno riuscita: si chiama Lockdown ed è una competizione per il controllo di una zona in perenne movimento. I giocatori devono quindi conquistare l’area standoci dentro, cercando di spingere via i rivali. Anche se non mancano i momenti esaltanti, la vittoria in queste sfide ci è sembrata legata più alla fortuna o alle circostanze che all'abilità vera e propria.

Nonostante quanto detto, la freschezza di Onrush è invidiabile, e ogni partita è una sfida a sé: complice anche la possibilità di cambiare veicolo quando si viene eliminati, così da modificare l’approccio in gara a seconda della situazione, o a seconda di ciò che vi va di fare.

Le differenze tra le classi non sono così marcate, ma nel contesto arcade in cui è calato questi leggeri cambiamenti si applicano benissimo allo spirito della produzione, un concentrato di puro divertimento dal quale sgorgano pezzi di lamiere, carcasse meccaniche accartocciate e poveri malcapitati in un tripudio assolutamente meraviglioso. Del resto, vedere in movimento Onrush esalta i sensi, a partire dal tatto, perché il modello di guida, che vede i veicoli ancorati al terreno e dalla derapata gestibile in facilità, risulta immediato e fin da subito appagante, gettato in un design dei tracciati strabiliante.

Le piste sono ampie ma non dispersive, e si riesce sempre a distinguere le scorciatoie dai vicoli ciechi, senza cadere nella confusione. Su PS4 Pro è poi possibile scegliere tra due modalità grafiche, una che dà priorità alla definizione, l’altra alla fluidità, che è assolutamente consigliata. I sessanta fotogrammi al secondo risultano granitici e l’effetto di rallentamento che segue gli impatti emana gioie da tutti i pori.

I colori, la verve, il brio contribuiscono a rendere la veste grafica davvero frizzante, che perde un po’ nella costruzione di un carisma degno di tale nome. I piloti selezionabili purtroppo non spiccano in quanto a caratterizzazione, così come alcuni circuiti, sicuramente funzionali al gameplay e divertenti da percorrere, ma non tutti godono di una cura estetica riconoscibile. Gli stessi piloti tendono a dialogare durante le gare, ma le frasi dette sono di un generico spaventoso, tanto-ché è difficile capire da quale personaggio provengano. Fortunatamente il bacino musicale è formidabile, con una colonna sonora adattiva che si plasma in base al momento e alla prestazione del giocatore.

Dal punto di vista contenutistico, potreste sentire la mancanza di qualche modalità aggiuntiva, e magari si poteva azzardare di più nella quantità dei percorsi. Se ne contano dodici in tutto, e almeno è possibile personalizzarli scegliendo stagione e orario. Tuttavia, abbiamo apprezzato la presenza di una modalità carriera, denominata Superstar, giocabile anche in cooperativa con gli amici, purtroppo solo online.

Alla fine della fiera è solo una serie di eventi inanellati con qualche condizione particolare di tanto in tanto, ma il gioco può essere affrontato nella sua interezza anche da soli, senza dover accedere forzatamente al lato multigiocatore. Al momento vi è solo la partita veloce e quella personalizzata, ed in seguito saranno aperti i match classificati: ci sarebbe piaciuto però poter modificare i parametri del matchmaking, magari attivando solo determinate modalità, ma purtroppo non è possibile, probabilmente per non frammentare la comunità.

Ottimo invece ciò che concerne la progressione, scevra da acquisti in-app di alcun tipo: salendo di livello, si guadagnano delle casse premio all'interno delle quali dimorano le livree per i veicoli, i costumi per i piloti e altri piccoli oggetti, ma nel mentre, ricevendo doppioni dai forzieri e completando determinate sfide, tra cui spiccano quelle giornaliere, potrete ottenere dei gettoni con i quali acquistare gli oggetti che più vi piacciono. Le personalizzazioni sono parecchie, eppure la qualità di queste è altalenante, perché in buona parte stiamo parlando di ricolorazioni poco incisive.

Chiudiamo segnalando la necessità di una connessione costante per poter giocare.

Giudizio Finale

Recensione Onrush  Giudizio Finale“Spettacolare”: mai parola fu più adatta per descrivere una grande sorpresa della quale ci siamo follemente innamorati. Onrush non è il classico gioco di corse, non vanta molti contenuti e - questo dev'essere chiaro - non è per tutti: ma lasciarsi persuadere dalla sua velocità, dalla sua eccentricità, significa bere un cocktail di una freschezza inebriante. Perché quello di Codemasters siede tra le migliori espressioni della guida arcade a squadre. In attesa di conoscere il piano di supporto post-lancio, torniamo a sfrecciare in pista.

PRO CONTRO
  • Personalità esplosiva...
  • Un brano musicale meglio dell’altro
  • Innovativo, dal gameplay dinamico
  • Velocità inebriante, impatti eccezionali
  • Visivamente orgasmico
  • ... ma si poteva fare di più nel caratterizzare piloti e piste
  • Qualche contenuto in più non avrebbe guastato

Recensione Onrush – Trailer

Recensione Onrush – Screenshot