Pro Cycling Manager 2019: sotto questo sole, bello pedalare sì, ma c'è da... pianificare! (recensione)

Vezio Ceniccola
Vezio Ceniccola Tech Master
Pro Cycling Manager 2019: sotto questo sole, bello pedalare sì, ma c'è da... pianificare! (recensione)

Recensione Pro Cycling Manager 2019 - Non è mai semplice parlare di un gioco sportivo, soprattutto quando lo sport in questione è il ciclismo. Ancora più complicato farlo quando il titolo fa parte di una lunghissima saga, quasi ventennale. Pro Cycling Manager 2019 rappresenta tutto questo e molto altro: è il miglior modo per provare le emozioni delle grandi corse a tappe e delle classiche, diventandone virtualmente protagonisti; allo stesso tempo è un complesso gestionale, nel quale spesso la pianificazione prende il sopravvento sull'azione. Nel corso della nostra recensione parleremo di quanto questa doppia anima riesca ad essere efficace e garantire un'esperienza di gioco piacevole e divertente, dandovi anche qualche spunto per comprendere meglio il delicato bilanciamento del gioco. Salite in sella, la corsa sta per cominciare!

Editore Bigben Interactive
Sviluppatore Cyanide Studio
Piattaforme PC Windows
Genere Sportivo simulativo / gestionale
Modalità di gioco Singolo giocatore, Multi giocatore
Lingua Italiano (testo), Inglese (audio)
Prezzo e acquisto 39,99€ (Steam)

Iniziare col pedale giusto

La prima cosa da dire è abbastanza scontata: per giocare a Pro Cycling Manager 2019 dovete amare e conoscere il ciclismo. Non basta avere un'infarinatura di base, bisogna almeno conoscere la differenza tra un velocista e uno scalatore, tra una cronometro e una corsa in linea, tra una classica del nord e una tappa del Giro d'Italia.

In più, dovete già essere coscienti di come funzionino le strategie ciclistiche: quando stare in gruppo, quando partire in fuga, quando tirare in testa e quando gettare la spugna per risparmiare energie. Se tali informazioni non sono già chiare nella vostra testa, l'approccio al titolo di Cyanide Studio sarà traumatico, soprattutto in modalità Carriera.

I tutorial iniziali vi forniranno molte informazioni sull'interfaccia di gioco, soprattutto per la parte gestionale, e ci saranno anche alcuni consigli a livello sportivo per le corrette strategie da seguire in alcune situazioni. Il problema è che, soprattutto per i novizi, queste spiegazioni non saranno sufficienti a capire davvero come muoversi in corsa. La conoscenza e l'utilizzo delle tattiche giuste è lasciata in mano al giocatore, dunque potrebbe volerci un bel po' di tempo prima di riuscire ad ottenere buoni risultati. Se per le prime corse subirete solo batoste, non fatene una tragedia; è tutta esperienza.

Una delle cose che piaceranno di più agli appassionati di ciclismo è la presenza di un buon numero di licenze ufficiali, sia per quanto riguarda le squadre che gli atleti, oltre che alcune delle corse principali.

Ci sono, ad esempio, team come la Bahrain-Merida di Vincenzo Nibali, la Movistar di Quintana e la Bora-Hansgrohe di Sagan, con tutti i nomi e le divise ufficiali per ciascun componente. L'assenza più clamorosa è quella del Team Sky (ora Ineos), che non ha alcun tipo di licenza e viene chiamato Team Sea: per questo tipo di squadre, i loghi e i nomi degli atleti sono simili a quelli reali, in modo da essere riconoscibili. A metà tra le due situazioni descritte si trovano squadre come la Deceuninck-Quick-Step, che ha loghi e maglie reali, mentre i nomi dei ciclisti sono inventati. Tutto sommato, la quantità di licenze ufficiali è soddisfacente e riesce a dare un senso più realistico alla simulazione. In ogni caso, se volete colmare le piccole lacune rimaste, potete utilizzare il Workshop di Steam e scaricare i pacchetti non ufficiali con tutti i nomi, le maglie e le corse reali, aggiornati di settimana in settimana dagli utenti.

Un gioco, due anime

In single player, la modalità principale è la già citata Carriera, che ci vede come veri e propri direttori sportivi di un'intera squadra. Altra componente molto importante è la modalità Pro Cyclist, introdotta negli ultimi anni e ulteriormente arricchita in questa versione 2019: in questo caso, potremo creare il nostro ciclista e farlo crescere di stagione in stagione, affrontando gare sempre più importanti e diventando via via più forti. Ci sono poi anche le modalità Gara singola e Pista, nel quale potremo cimentarci in singoli eventi su strada o su pista, evitando la parte gestionale e andando subito al sodo. Non manca, infine, una ricca parte multiplayer online, dov'è possibile sfidare altri giocatori reali, allearsi in clan e organizzare tornei in diverse modalità.

Il gioco si divide principalmente in due fasi distinte: la parte gestionale, dove potremo mettere a frutto i fondi a disposizione, scegliere i piani d'allenamento e preparare le strategie; e la parte di simulazione in 3D, nella quale ci troveremo letteralmente dentro la corsa, guidando tutta la squadra o solo il nostro ciclista, a seconda della modalità scelta.

Ciò vuol dire che bisognerà essere al contempo bravi contabili e ottimi strateghi, dando la giusta importanza ad entrambi gli ambiti.

Sin da subito, sarà abbastanza chiaro che non si può star dietro a tutto: gestire ogni singola funzionalità è possibile ma altamente sconsigliato, perché rallenta in maniera esasperante il ritmo di gioco. Per fortuna, sia la fase gestionale che quella simulativa propongono un'ampia automazione, gestendo in maniera abbastanza saggia gli allenamenti, i contratti, i materiali e le strategie da usare in gara. È una buona base di partenza per chi poi vuole apportare qualche modifica personale, andando a raffinare manualmente i parametri impostati in automatico dal gioco, solo dove lo ritiene più opportuno.

Se non vi sentite pronti per la fase di corsa o se non volete perdere tempo correndo le gare di minor importanza, potete affidarvi alla simulazione rapida della gara: in questo caso saranno proposti solo i risultati finali, senza la simulazione 3D.

Una volta stabiliti gli obiettivi e presa coscienza delle proprie capacità, vi troverete ad utilizzare abbastanza di frequente tale funzione, soprattutto per quelle corse in cui sapete già di partire sconfitti.

I risultati delle simulazioni sono abbastanza realistici, a volte sin troppo. Sia in volata che in montagna, i vincitori sono quasi sempre quelli attesi, con pochissime sorprese. Abbiamo notato una maggior affidabilità e realisticità con la simulazione 3D, mentre la simulazione rapida a volte propone distacchi esagerati, anche per tappe che nella realtà non potrebbero fare una gran differenza in classifica. Anche questo è un dettaglio da tenere d'occhio, soprattutto se volete vincere un grande giro: trovarsi inspiegabilmente con 40" in più sul groppone dopo aver simulato una tranquilla tappa di pianura non fa certo piacere.

Inoltre, sempre parlando di piccole imperfezioni, segnaliamo una certa lentezza nei caricamenti e nell'interfaccia, soprattutto quando si passa alla simulazione 3D. Dopo qualche ora di gioco, quando saprete già padroneggiare bene ogni menu, vi accorgerete che non sempre si riesce ad ottenere la responsività desiderata.

Nulla di particolarmente grave, intendiamoci, ma sono cose che non fanno piacere, anche perché i caricamenti sono davvero tanti, così come i secondi persi nell'attesa.

Fare il DS non è mica semplice

Se il vostro sogno è quello di vestire i panni di un Direttore Sportivo di una squadra di ciclismo, la modalità Carriera di Pro Cycling Manager 2019 è quello che state cercando. Una volta scelta la squadra e avviata la stagione, sarete voi a decidere quali corse affrontare, quali corridori arruolare, quali materiali utilizzare, quali sponsor accettare e via dicendo. Per far questo dovrete muovermi nella ricchissima interfaccia di gioco, con un corposo numero di pulsanti, schede, menu e opzioni possibili. I giocatori appassionati di gestionali si troveranno a proprio agio: le possibilità sono tutte nelle mani dell'utente, che può scegliere in maniera granulare ogni singolo parametro in ogni circostanza. In teoria questo è un gran vantaggio, ma nella pratica può diventare un vero incubo se non si fa attenzione.

Facciamo qualche esempio, per chiarire il concetto. Per ciascun atleta in squadra è possibile scegliere le corse a cui partecipare, la preparazione ad inizio stagione, gli allenamenti settimanali, gli eventuali gregari e i materiali da usare in gara. Si possono effettuare miglioramenti per ogni modello di telaio o di ruote, scegliendo se operare modifiche più o meno profonde. Prima di ogni gara si può impostare una precisa strategia da seguire, diversa per ogni corridore, stabilendo ruoli o gerarchie. Esistono menu per analizzare nello specifico i risultati, la preparazione, la stanchezza e la condizione di ogni atleta, visualizzando uno storico dei progressi. E non abbiamo ancora parlato della fase simulativa, quella della corsa vera.

Il lavoro di preparazione e programmazione è volto ad ottenere uno stato di forma ottimale nei momenti decisivi della stagione, dosando le forze nel migliore dei modi. Quando un ciclista è al massimo della forma, le sue caratteristiche tecniche sono massimizzate e ricevono ulteriori bonus; in maniera opposta, nei momenti di scarsa condizione o di stanchezza eccessiva, il nostro atleta non potrà sfruttare tutto il suo potenziale e renderà meno del dovuto.

In più, sui parametri di ogni atleta influisce un modificatore di forma giornaliera, che è però casuale e non prevedibile. Tutti questi numeri, modificatori e bonus si mischiano insieme per rappresentare la condizione di ogni corridore, che sarà poi sfruttata al momento della gara. Proprio per questo, la pianificazione ad inizio stagione è un momento chiave: bisogna avere ben chiaro il calendario delle corse a cui prendere parte, e bisogna impostare allenamenti mirati per ogni corridore. Se si sbaglia in partenza, si rischia di compromettere tutto per mesi.

Un'altra cosa che traspare chiaramente da questo discorso, è che in gara non sempre vince il più forte – ed è questo il bello, ovviamente. Anche se un ciclista ha caratteristiche molto superiori agli altri, un cattivo stato di forma o una stanchezza eccessiva possono limitare le sue capacità. In alcuni casi, come ad esempio le grandi corse a tappe, gestire la fatica conta quasi più dei singoli risultati di tappa: solo in questo modo si può arrivare a vincere un Giro d'Italia, senza rischiare di saltare durante qualche tappone alpino.

Le vittorie e i buoni risultati non servono solo per la gloria, ma anche e soprattutto per riempire il portafogli e fare bella figura con lo sponsor. Come in ogni gestionale che si rispetti, i soldi contano e non poco: servono per ingaggiare gli atleti più forti, ma anche per fare stage e ricognizioni per alcune tappe specifiche, in modo da migliorare la preparazione in vista delle corse più importanti. Lo sponsor avrà un occhio di riguardo per alcune corse durante la stagione, considerate come prioritarie: a queste dovremo dedicare la massima attenzione, raccogliendo i migliori risultati possibili. La felicità dello sponsor farà anche la nostra felicità.

Saliamo sull'ammiraglia, si parte!

La fase di simulazione in 3D rappresenta il momento dell'azione. In modalità Carriera, ci troveremo al comando di tutti i ciclisti della nostra squadra e potremo farli lavorare secondo il nostro volere. L'interfaccia in questa fase può sembrare abbastanza complessa, ma con un po' d'abitudine si rivela meno ostica del previsto.

Tramite qualche pulsante e una barra dello sforzo si possono imporre ordini di ogni tipo, regolando con precisione l'andatura per ogni corridore. Ci sono poi comandi dedicati per la gestione della camera di gioco, con anche alcune riprese in stile televisivo, e altri pulsanti per fermare o velocizzare il tempo, funzionalità molto utile per skippare le parti di calma piatta.

A livello grafico, la qualità non è delle più elevate. Stiamo pur sempre parlando di un titolo simulativo, che non fa del realismo grafico il suo cavallo di battaglia. Sono da elogiare alcuni dettagli molto curati, in particolare per le animazioni dei ciclisti e la resa delle maglie, ma spesso vi accorgerete di bug, imprecisioni e mancanze piuttosto evidenti: in molte corse noterete paesaggi desolati, movimenti assurdi dei ciclisti e altre cose che vi faranno un po' storcere il naso. Per fortuna, sarete troppo impegnati a controllare i parametri dei vostri ciclisti per pensare a queste cose.

In gara è infatti importante sfruttare al meglio le caratteristiche di ogni componente della squadra, a seconda della situazione: i passisti possono fare un buon ritmo in pianura, ma sono sprecati quando la strada inizia a salire; discorso opposto per gli scalatori, che invece vanno utilizzati per gli scatti in montagna. Purtroppo, come già detto, queste nozioni non vi verranno fornite nei tutorial, utili più per la parte di spiegazione dell'interfaccia che per la gestione della strategia di gara.

Dovrete essere voi a capire qual è il momento giusto per attaccare andando in fuga; sarete sotto pressione quando bisognerà andare in testa al gruppo a tirare; vi dovrete fidare del vostro istinto quando si tratterà di scattare sull'ultima salita o sprintare in volata, per poter tagliare il traguardo a braccia alzate. L'esperienza giocherà un ruolo fondamentale in questo contesto, quindi bisognerà procedere a piccoli passi per poter raggiungere buoni risultati.

Vincere non è facile, anche avendo un'ottima squadra.

Bisogna creare una buona strategia, cogliere l'attimo giusto stando attenti alle situazioni di corsa e avere anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai. Riuscire ad imporsi in volata in una tappa di un grande giro dà una bella soddisfazione; scattare sul muro finale in una classica del nord accende l'entusiasmo; arrivare fino a Parigi in maglia gialla è un'emozione forte. Intendiamoci, Pro Cycling Manager 2019 non è FIFA: non vi farà saltare dalla sedia per un gol all'ultimo minuto. La soddisfazione che riesce a dare è meno immediata, forse anche meno istintiva, ma è una forma di riconoscenza più matura: è il frutto che si raccoglie dopo mesi (virtuali) di duro lavoro.

Pro Cyclist: la nascita di un campione

La modalità Pro Cyclist è molto simile alla Carriera, ma in questo caso dovremo guidare un solo ciclista. Potremo crearlo a nostro piacimento, dargli un nome e una specializzazione, per poi farlo progredire di stagione in stagione, andando alla ricerca di contratti sempre più vantaggiosi, per essere ingaggiati nelle squadre più importanti.

Proprio questa modalità è quella che ha visto più aggiunte rispetto alle precedenti edizioni di PCM: sono state inserite 12 nuove abilità, è stato esteso il sistema dei livelli ed è anche stata rivista la gestione dei contratti. Queste piccole ma consistenti modifiche aiutano ad immergersi al meglio nella sfida, che per certi versi è ancora più avvincente rispetto alla Carriera.

Nel momento della gara saremo da soli, con i nostri compagni che potranno chiederci aiuto o darci indicazioni, a seconda del nostro ruolo in squadra. Controllare un unico corridore è certamente più semplice e pratico, dunque permette di semplificare un po' il lavoro di gestione della corsa, aumentando l'attenzione sui possibili sviluppi. D'altra parte, la nostra azione sarà molto più limitata: se la gara è alla nostra portata, potremo sperare di cogliere un bel risultato; se invece non fa per noi, ci troveremo a lavorare per la squadra fino al momento necessario, poi ci annoieremo per il resto del tempo – e qui tornerà utile il pulsante avanti veloce.

L'evoluzione del nostro ciclista sarà lenta e costante. Potremo decidere se proseguire in maniera cadenzata, aumentando le potenzialità, oppure accelerare per ottenere subito buone caratteristiche, anche se più limitate. Inoltre, è possibile aggiungere abilità particolari attraverso l'uso dei punti abilità, che si sbloccano ad ogni avanzamento di livello. All'inizio partiremo da semplici gregari, ma se saremo abbastanza bravi potremo scalare posizioni nel corso del tempo, diventando i leader indiscussi del team. Solo a questo punto potremo seriamente puntare alle vittorie di prestigio, cercando di entrare nella storia del ciclismo (virtuale).

Giudizio Finale

Recensione Pro Cycling Manager 2019Giudizio Finale – Al di là dei limiti imposti dalla natura gestionale e delle piccole pecche a livello grafico, Pro Cycling Manager 2019 è un titolo che coglie nel segno e raggiunge il suo obiettivo: vuole essere una riproposizione fedele del complesso mondo delle corse ciclistiche, senza tralasciare nessun aspetto, e ci riesce abbastanza bene.

Rappresenta quasi un unicum nel panorama videoludico, visto che non ha veri concorrenti diretti, ma si sforza di rinnovare a piccoli passi la sua formula, aggiungendo di anno in anno qualche gradita novità. Questa versione 2019, nello specifico, concentra i suoi sforzi sulla modalità Pro Cyclist, che ha ora raggiunto la piena maturità ed è probabilmente la più piacevole tra quelle proposte. Non mancano momenti di entusiasmo e di euforia, soprattutto dopo le vittorie delle proprie corse preferite, anche se tutto è diluito in ore passate nei menu e nell'interfaccia gestionale. Su tutto, infatti, vale sempre il discorso fatto all'inizio: compratelo solo se amate il ciclismo, o avete almeno una certa simpatia nei suoi confronti. Quello che manca per essere un titolo di più ampio respiro è forse un po' di epicità, quella che si può trovare nelle imprese dei campioni, quella che fa davvero innamorare i tifosi.

Chiedere una cosa simile ad un gioco simulativo è complicato, ma speriamo che Cyanide Studio sappia stupirci nelle prossime versioni.

PRO CONTRO
  • Simulazione realistica e curata nei dettagli
  • Licenze ufficiali per ciclisti, squadre e corse
  • Modalità Pro Cyclist ora davvero matura
  • Bisogna amare il ciclismo per apprezzarlo
  • Tanti (troppi) caricamenti
  • Qualità grafica 3D non elevata

Pro Cycling Manager 2019 – Trailer

Pro Cycling Manager 2019 – Screenshot