Quantum Break - Il tempo è finito (recensione)

Il videogioco che vuole essere anche una serie TV. Ecco La nostra recensione.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione Quantum Break - Avere tra le nostre mani la custodia di Quantum Break è un traguardo importante per Remedy, nonché cagione di grande felicità per noi. Dopo aver fatto girare per più di dieci ore il blu-ray del gioco, ora siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo dell’esclusiva più attesa di sempre sulla console di Microsoft.

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Ecco un video riassuntivo dei concetti espressi nella video recensione di Quantum Break.

Quantum Break non è un videogioco per tutti ma, del resto, quando si cerca di innovare, si va inevitabilmente incontro a questo tipo di reazioni polarizzate da parte dei consumatori. È dunque giusto e normale che sia così. In ogni caso, l’ultima fatica di Remedy, statene certi, non è un prodotto che lascia indifferenti. Questo perché l’ambizioso tentativo di unire il media delle serie TV con quello videoludico, insieme alle varie sfumature narrative, lunghi testi compresi, è quantomeno unico, ed è capace di offrire un’esperienza coinvolgente a trecentosessanta gradi, seppur non perfetta in tutte le sue sfaccettature.

La storia, nonostante tratti un tema piuttosto noto nell'ambito dell’intrattenimento, quello dei viaggi temporali per inciso, viene raccontata con coerenza e stile. Il fascinoso incipit narra dello scienziato Paul Serene che invita Jack Joyce, protagonista e unico amico fidato, ad assistere al (disastroso) collaudo della sua più grande invenzione, una macchina del tempo, la quale farà assumere ai due degli speciali poteri.

Non che la trama sia particolarmente complessa o ricca di colpi di scena, eppure nulla è lasciato al caso durante l’arco narrativo: le cut-scene realizzate con il motore di gioco predominano e sono costruite divinamente a parte qualche sporadico singhiozzo nelle animazioni; i documenti sparsi per gli ambienti di gioco si riescono ad integrare in maniera più o meno naturale e cercano di colmare alcuni vuoti tra le stesse cut-scene e le scene in live action che, tra l’altro, sono aiutate da ottimi valori produttivi e un cast d’eccezione.

Tutti i sopracitati elementi, come piccoli tasselli, vanno a comporre un quadro originale sia nello svolgersi delle vicende che nelle modalità di narrazione. Appurata quindi l’ottima qualità della trama, c’è da fare i conti con un gameplay purtroppo recintato da frenetiche meccaniche di shooting dal sapore derivativo, con un feeling delle armi non particolarmente coinvolgente ed una varietà ridotta ai minimi sindacali. In loro soccorso arrivano i poteri di manipolazione del tempo, i quali, seppur aggiungano una dimensione di profondità ulteriore alle varie sparatorie, vengono limitati da situazioni in cui la creatività del giocatore non esplode mai come dovrebbe sia per il relativo basso livello di sfida (anche in modalità difficile) che nella stessa natura dei poteri, nati marginali, come se fossero meri bonus: un’occasione sprecata vista la splendida realizzazione dei loro effetti. Tuttavia, non fraintendeteci: le sparatorie sono adrenaliniche e tutto sommato divertenti, ma si contano sulle dita di una mano talmente sono poche.

Ciò ha contribuito di certo a non appesantire la presenza di eccessive sequenze d’azione, ma anzi, ci siamo trovati più di un’occasione a richiederne altre, specie quando la lettura dei documenti inizia a diventare un po’ pesantuccia, sebbene i testi rimangano sempre interessanti e ben scritti. Anche i puzzle ambientali non brillano in quanto a risoluzioni, sempre molto semplici e simili tra loro, anche se realizzati splendidamente dal punto di vista grafico. Ciononostante, l’avventura rimane estremamente godibile dall'inizio alla fine, serie TV compresa.

Parlando invece dell’aspetto audiovisivo, eccezione fatta per una fastidiosa patina visibile durante l’esecuzione delle animazioni, Quantum Break si difende benissimo e riesce persino a raggiungere un nuovo standard per quanto riguarda il panorama Xbox One, almeno in termini di effettistica e coerenza con la realtà, grazie anche all'ispiratissima direzione artistica che permea ogni pixel.

Anche il doppiaggio in italiano è molto buono e vanta nomi importanti della scena, come Emanuela Pacotto o Paolo de Santis.

Solo accettabile, invece, la longevità: il titolo deve essere affrontato almeno due volte per poter apprendere tutte le sfumature della sua storia poiché, in più di un paio di occasioni, la scelta di una strada precluderà l’accesso dell'altra (i cambiamenti in ogni caso sono davvero minimi, e un pelino deludenti) ma, in linea di massima, l'avventura può essere terminata in circa dieci ore se si procede con la dovuta cautela nella lettura dei file e nel ritrovamento dei collezionabili. Siamo davanti ad uno di quei rari casi in cui avremmo davvero preferito sparare un po' di più di quello che ci viene proposto.

Giudizio Finale

Quantum Break è un’opera tanto ambiziosa quanto innovativa che coniuga il videogioco con lo sterminato mondo delle serie televisive a puntate. Il primo non ne esce vincitore, ma attivo e marginale partecipe insieme a tanti altri piccoli dettagli, in un temerario tentativo di elevare ed evolvere la narrativa del mezzo.

Consigliato.

PRO CONTRO
  • Storia narrata magnificamente
  • Direzione artistica molto ispirata
  • Diversi momenti esaltanti
  • Collezionabili intelligenti...
  • ... che talvolta provocano problemi di ritmo
  • Utilizzo dei poteri limitato
  • Numero di sparatorie esiguo
  • L'elemento di scelta è molto debole
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