Raw Data: meraviglie, delusioni e nuovi orizzonti (recensione VR)
Recensione Raw Data – Raw Data non ha bisogno di presentazioni, almeno per chi mastica e segue la realtà virtuale in maniera più o meno costante. Si tratta di uno dei primi grandi progetti VR, sviluppato peraltro da uno studio indipendente, che ha attraversato un lungo periodo di accesso anticipato, dopo il quale ha raggiunto la sua piena realizzazione su HTC Vive, Oculus Rift e persino su PSVR. Quest’ultima è la versione su cui abbiamo messo le mani, quella che, purtroppo, ha subito dei tagli importanti ai contenuti, vista la totale assenza della componente multigiocatore, presente invece su PC. Ecco la nostra recensione.
Editore | Survios |
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Sviluppatore | Survios |
Piattaforme | PSVR, HTC Vive, Oculus Rift |
Genere | Sparatutto |
Modalità di gioco | Singolo giocatore (multigiocatore solo su PC) |
Video Recensione Raw Data
I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco provenienti da PSVR su PS4 Pro.
Piccoli hacker crescono
Nel 2080, un cataclisma di dimensioni bibliche ha distrutto Shinjuku, sulla quale è stata poi edificata Neo-Shinjuku, una versione più tecnologizzata e sicura della stessa, in un certo senso.
Oggi corre l’anno 2271, e la sovranità della città appartiene alla Eden Corporation, una multinazionale che controlla l’economia mondiale con i suoi servizi alquanto particolari: l’ultima novità si chiama “Promozione”, un programma tramite cui è possibile apportare dei miglioramenti al genere umano, e persino garantire l’immortalità.
La realtà dei fatti racconta però una versione più inquietante, e, nei panni di un agente segreto d’elite, dovremo infiltrarci nei complessi della Eden, eliminare i sistemi di difesa, mentre i nostri colleghi cercheranno di sottrarre, violando i sistemi, quanti più dati possibili sulla reale entità del progetto.
L’evoluzione della storia non fa passi da gigante durante l’arco narrativo, risultando poco coinvolgente, ma il team si è impegnato nel donare un contorno credibile al mondo di gioco attraverso i tanti documenti disponibili nell'avventura, nella sola lingua inglese.
Tuttavia, questa premessa si adagia su una giocabilità che più classica non si può, per mezzo degli immancabili PlayStation Move, l’unico sistema di controllo supportato.
Stiamo infatti parlando di uno sparatutto ad arena, diviso in cinque ondate, in cui vengono adoperate, però, delle dinamiche perfettamente calibrate per esaltare la realtà virtuale.
Si parte scegliendo uno tra i quattro personaggi disponibili, ciascuno con il suo set di abilità e la sua arma specifica, tra cui pistola, arco, spada e fucile a pompa. Ogni armamento sfrutta una o più meccaniche che rendono il gameplay di Raw Data unico e ispirante: ad esempio, con il fucile a pompa, il nostro preferito, sarà necessario simulare l’atto della ricarica con i due controller per attivare il sistema scorrevole per, appunto, ricaricare le cartucce.
Se l’implementazione di pistola, arco e fucile a pompa convince, quella della spada lascia un pelino a desiderare, non tanto nell'interazione, quanto nel bilanciamento: semplicemente, le armi da fuoco sono più avvantaggiate rispetto alla mera lama, in special modo quando si palesano i modelli di robot autodistruttivi, davvero problematici da fronteggiare con la spada.
In tutta franchezza, avremmo preferito utilizzare tutte le armi contemporaneamente, e non essere vincolati dalla scelta prima di entrare in partita.
Il movimento invece è pressoché perfetto, e utilizza sia lo spostamento libero che a teletrasporti: quest’ultimo regala numerose soddisfazioni, dato che simula degli scatti capaci di ammortizzare l’eventuale chinetosi, conferendo però della tangibile velocità, aiutata pure dalla possibilità di schivare materialmente i proiettili in arrivo muovendo la testa e il corpo. L’importante è posizionarsi meticolosamente nel cono visivo della PS Camera, la quale dovrà essere collocata in un punto capace di abbracciare una zona abbastanza larga, altrimenti avrete dei problemi nel tracciamento.
In ogni caso, anche l’utilizzo delle mosse speciali è stato costruito attorno alla VR, poiché è sufficiente premere il tasto corrispondente per aprire il menù delle abilità, per poi selezionarle in tutta comodità semplicemente spostando il braccio nell’area. Lo stesso metodo vale per la costruzione delle torrette attorno al nucleo da proteggere, sebbene l’elemento tower defense sia solo abbozzato, con una manciata di strumenti difensivi, limitati pure da pochi spazi.
Di base, non si fa altro che sconfiggere orde su orde di nemici robotici nemmeno troppo vari. Cominciano dunque ad emergere i primi problemi di Raw Data: infatti, il gioco, almeno inizialmente, fatica ad ingranare, presentando una struttura dei livelli davvero piatta, “basilare” oseremmo dire, con sempre i soliti nemici.
La problematica a cui ci riferiamo va avanti fino alla prima metà dell’avventura, con una seconda parte che mette sul piatto idee nuove, effettivamente mai viste sulla realtà virtuale. Peccato che alcune tra le dieci missioni disponibili siano molto simili tra loro, con un design delle mappe privo di mordente. Purtroppo, poi, come accennavamo in apertura, la fetta online è stata del tutto eliminata nella versione PSVR, e al momento non sappiamo se arriverà in futuro, sebbene la speranza esista ancora.
La grafica peraltro ha subito un drastico calo sul visore di Sony: le seghettature sono percepibili e il colpo d’occhio francamente non stupisce nemmeno su PS4 Pro.
Le limitazioni di un lavoro nato su PC si sentono, e per garantire la massima fluidità senza intoppi sono stati fatti dei sacrifici. Siamo poi incappati in alcuni bug, tra cui delle fastidiose compenetrazioni poligonali in grado di farci finire fuori mappa, per fortuna ammorbidite grazie alle patch rilasciate nell'ultimo periodo. L’audio invece svolge bene il suo mestiere, soprattutto nei suoni delle armi che trasmettono l'adrenalina nella sua più pura essenza.
Giudizio Finale
Recensione Raw Data – Giudizio Finale – Raw Data su PSVR è certamente uno sparatutto ambizioso che dimostra le potenzialità (e i limiti) dei controller Move, ma è palese che questa versione sia castrata, nei contenuti e nella grafica. Tuttavia, delude anche la struttura delle mappe e la varietà dei nemici, che si contrappone, però, alle dinamiche di gioco assolutamente di prima qualità, sia nelle operazioni di movimento che nello sparo vero e proprio. Tra alti e bassi, quello di Survios è un prodotto valido e pregno di spunti, e che merita di essere ricordato, a prescindere dalle pecche dell’edizione per il visore di Sony.
PRO | CONTRO |
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