RIDE 3 – Due ruote sono meglio di quattro? (recensione)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione RIDE 3 – RIDE 3 sfreccia in pista. In pratica non avremmo potuto scegliere frase più banale per inaugurare questa recensione. Tanto vale iniziarla come se non fosse accaduto nulla, no?

Editore Koch Media, Milestone
Sviluppatore Milestone
Piattaforme PS4, Xbox One, PC Windows
Genere Corse
Modalità di gioco Singolo giocatore, Multigiocatore
Lingua Italiano
Prezzo e acquisto 69,99€

Video Recensione RIDE 3

I concetti espressi nei paragrafi di questo articolo sono racchiusi nel video a seguire, che include spezzoni tratti dalle nostre sessioni di gioco su PS4 Pro.

Vado veloce, vedo cose, investo gente

RIDE 3 è il terzo capitolo di una serie che vuole imporsi, fiera, come il Gran Turismo delle due ruote. Obiettivo onorevole, oltre che ambizioso, portato in alto dall'italianissima Milestone. L'esito di questo ennesimo passo in avanti, però, è abbastanza prevedibile: la società del nostro bel paese ha imparato molto da MotoGP 18, tanto da impiantarlo direttamente in RIDE, levigando la formula in ogni angolo. Ciò si traduce nell'ovvio e ben voluto cambio di motore, che adesso può contare su nientemeno che l'Unreal Engine 4.

Ci ritroviamo quindi davanti ad una fisica finalmente rivalutata, il cui livello di complessità può essere modificato a proprio piacimento, così da variare la sensibilità delle collisioni, la permissività delle sterzate e l'ampiezza del margine di errore nell'uso della frenata.

Il nuovo motore, dunque, garantisce maggiore realismo, e le animazioni del pilota illustrano l'equilibrio di essere in sella come mai prima d'ora. Calcolare la curva, bilanciare il peso e dosare l'acceleratore conducono una guidabilità gratificante, che si adegua a seconda del bolide selezionato.

È importante sapere che RIDE 3 non mira ad offrire una ricetta arcade in senso stretto, quanto piuttosto una simulazione edulcorata, accessibile e videogiocosa, che, in base agli aiuti attivati, può essere più o meno punitiva. Comunque, se qualcosa dovesse andare storto, basta premere il pulsante del flashback per tornare indietro e ripetere la curva, esattamente come accade nella serie Forza.

L'offerta contenutistica invece rimane il punto cardine della saga, e propone oltre duecento moto differenti, insieme ad una trentina di tracciati diversi, condensati in una modalità Carriera divisa in eventi a tema. Si ripercorre una parte dell'evoluzione delle due ruote, e la differenziazione di categoria in categoria è percepibile, dai suoni alla manovrabilità, un fattore che dona indubbiamente varietà all'esperienza.

La conduzione è nelle mani del denaro, per acquistare nuove bestie, e delle stelle, per sbloccare nuovi eventi, acquisite raggiungendo le prime tre posizioni ad ogni fine gara. Niente di nuovo all'orizzonte, ma questa ristrutturazione valorizza al meglio la progressione, purtroppo più lenta di quanto fa pensare inizialmente. Tuttavia, l'aspetto che fa storcere il naso durante la Carriera emerge dall'intelligenza artificiale a dir poco altalenante. Non importa la difficoltà selezionata, gli avversari avranno di tanto in tanto dei comportamenti un pelino strani, tendenti all'aggressività, come se proseguissero ciechi su un binario preimpostato. Nel dettaglio, i rivali guidati dall'I.A. si comportano più come videogiocatori incuranti che come piloti. Per dire, talvolta vi travolgono senza scrupoli, e difficilmente li vedrete sbagliare.

In più, i tempi avversari sollevano dubbi, dato che in certe gare sembrano inarrestabili: motivo per cui non bisognerà mai trascurare il bolide, migliorandolo costantemente con nuove modifiche, o cercando di acquistare le moto più potenti tra quelle in vendita.

Nemmeno l'aspetto meramente simulativo è stato tralasciato, vista la presenza di una sezione dedicata all'assetto del veicolo, semplificato a dovere ma tutt'altro che inefficiente in pista. Per l'estetica, poi, vi è un editor tramite il quale è possibile creare delle livree personalizzate, o scaricarne di già pronte dall'apposito menù.

Sul fronte modalità non abbiamo grosse sorprese. Oltre alla Carriera e alla Partita Veloce, vi è una classica Sfida della Settimana con tanto di classifica online, e un immancabile angolo dedicato al Multigiocatore. Se credevate di poter mettere le mani su una fetta online ben strutturata, dobbiamo sedare gli animi. La partita pubblica vi lancia direttamente in una sessione pre-confezionata in automatico tra quelle aperte, e quella privata consente di preparare delle stanze in compagnia di amici e conoscenti. La stabilità non è delle migliori, il matchmaking pare essere del tutto casuale, e manca anche un'opzione per il gioco su schermo condiviso. Peraltro, il negozio ospita già una schiera di DLC pronti per essere acquistati, in abbinata ad un moltiplicatore di crediti di cattivo gusto.

Spostandoci sul lato visivo, fortunatamente, l'impatto gode di migliorie tangibili. L'Unreal Engine conferisce al tutto un’estetica più matura, specie per quanto riguarda la modellazione delle moto, costruite con una dovizia di particolari che non è praticamente seconda a nessun altro esponente del genere. Discorso diverso va fatto per le piste, la cui cura non è sempre costante. Alcuni tracciati soffrono di poca vitalità, oltre che di una conta poligonale non entusiasmante. Poter vivere alcuni tracciati sia di giorno che di notte, o eventualmente sotto la pioggia, è una chicca da non sottovalutare, sebbene ormai sia un requisito fondamentale per un videogioco corsistico odierno.

Milestone ha dedicato una dovuta attenzione nei riguardi delle console più performanti, ed infatti RIDE 3 supporta ben due opzioni differenti su PS4 Pro e Xbox One X, una che apre le porte ai sessanta fotogrammi al secondo, l'altra alla risoluzione 4K: scontato dire che la prima primeggia incontrastata sulla seconda, nonostante ci sia un evidente calo della qualità grafica a favore della fluidità.

Infine, il suono regala emozioni proprio perché l'erogazione del motore è stata ben diversificata di modello in modello, e vanta una maggiore chiarezza rispetto al precedente capitolo. Peccato per le musiche, davvero ripetitive e noiose.

Giudizio Finale

Recensione RIDE 3  Giudizio Finale – RIDE 3 merita un posto sulla mensola di tutti gli amanti delle due ruote. Un po' perché la concorrenza non è agguerrita, un po' per i tangibili passi in avanti compiuti dalla serie con questo terzo appuntamento. Il risultato racchiude un pacchetto solido, non avaro di contenuti ed estasiante nel modello di guida, frenato da qualche mancanza di troppo che potrebbe essere più o meno sopportabile a seconda del vostro grado di tolleranza. Certo è che, dopo così tanti titoli motociclistici, ci si aspetta dallo studio italiano un salto di qualità netto, definitivo, ma purtroppo qualcosa resta sempre indietro. Sarà per la prossima edizione: per adesso, godiamoci RIDE 3.

PRO CONTRO
  • Fisica rivalutata e ben differenziata tra le categorie
  • Giocabilità personalizzabile, ma fedele ad una sua identità
  • Una secchiata di moto e tracciati
  • La grafica deve spingersi oltre 
  • Intelligenza artificiale irregolare
  • Multigiocatore migliorabile

Trailer

Screenshot