
Summer Funland – Un parco giochi un po' strano (recensione VR)
Recensione Summer Funland – Quanto è bella la realtà virtuale: prendi il visore, lo metti sulla testa e subito sei in un altro mondo, in un universo in cui le giostre esistono per l’eternità, tutti i giorni, ad ogni ora. E sì, la fiera del paese solitamente passa una volta all'anno, ma se potessimo viverla sempre? Anche solo in una versione digitale spumeggiante? Ecco la nostra recensione di Summer Funland.
Summer Funland sarà disponibile in Italia su PSVR tra qualche settimana
Editore | Monad Rock |
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Sviluppatore | Monad Rock |
Piattaforme | PSVR, Oculus Rift, HTC Vive |
Genere | Raccolta di minigiochi |
Modalità di gioco | Singolo giocatore |
Lingua | Inglese |
Prezzo e acquisto | 19,99€ |
Altro giro, altra corsa
Summer Funland si avvicina più al concetto di esperienza che alla raccolta di minigiochi in stile Carnival Games o Pierhead Arcade, giusto per citare un paio di esempi solidi. Si tratta certamente di una raccolta di attività, ma la loro profondità si ferma in superficie, e preferisce fornire brevi escursioni atte a ricreare l’emozione di un luna park tipico solo nel'aspetto. Si presenta come un classico complesso ludico con tiri a segno, acchiappa-la-talpa e ottovolanti, eppure vi sono soprattutto minigiochi impossibili (o quasi) nella realtà.

Il primo impatto non è dei migliori: l’edizione PSVR, anche su PS4 Pro, sfoggia una grafica abbastanza sporca, reduce da un lavoro di trasposizione tutt'altro che al passo con l’offerta odierna. Peccato, perché l’estetica del parco giochi è molto gradevole, così come i colori e i materiali applicati sui modelli, davvero ben resi se osservati a distanza ravvicinata. Per il resto, tuttavia, si notano pesanti problemi nella pulizia, tra seghettature e patine annebbiate, una serie di grattacapi che riducono il valore della produzione, dato che si presta ad essere usata come strumento per avvicinare i meno avvezzi alla realtà virtuale, quando invece una resa grafica del genere non fa altro che enfatizzare le debolezze della tecnologia.
Tolto il cavillo dell'impatto visivo e tecnico, Summer Funland si rivela essere piacevole, in special modo se lo si vive senza aspettative e senza obiettivi. Tra l’altro, la conduzione non spiega nulla, ma in effetti uno scopo c’è: dovete partecipare a tutte le attività, completare un determinato compito e ottenere la rispettiva stella.
Un hub centrale ospita i vari minigiochi e sarà necessario raggiungere il punto d’avvio per iniziare a giocare, con movimento libero o teletrasporti tramite l’uso dei soli PlayStation Move (sappiate che la doppia pressione del pulsante centrale vi permette di correre, un comando assente nelle istruzioni).

Le attività poi si dividono sostanzialmente in due parti: quelle attive e quelle passive. Nelle prime bisognerà interagire, nelle altre solo guardare, nulla di più semplice. Contrariamente ad ogni previsione, tuttavia, le attrazioni passive sono tra le più interessanti del pacchetto.
Tra una meravigliosa escursione nelle profondità oceaniche e una breve visita a Gotham a bordo di una moto che ammicca alla tecnologia della Wayne Enterprises, questi piccoli scorci non interattivi mascherano i limiti della grafica e fanno sognare, sebbene l'Unreal Engine fatichi a mantenere le texture sempre limpide. Il problema è che questi viaggi virtuali non superano una manciata di minuti di durata per ciascuna, e non si prestano ad essere visionate una seconda volta.
Peccato che la stessa cosa valga anche per buona parte di quelle attive: si tratta di minigiochi già visti da altre parti, perdipiù in una forma sicuramente migliore. Il tiro a segno è piuttosto scialbo, così come l’acchiappa-il-pinguino e l'arrampicata, per non parlare di una rivisitazione caramellata del baseball, bella a vedersi ma non altrettanto godibile nell'interattività, a causa di controlli non proprio precisissimi nel direzionamento della pallina. Insomma, senza perderci in troppi giri di parole, è l'insieme a ingolosire, non il singolo.

Se ancora non fosse chiaro, continuiamo a rimanere sul vago per correttezza nei vostri confronti, per non rovinarvi la sorpresa di un serie di attrazioni che colpiscono con il primo impatto. Purtroppo il divertimento si esaurisce nel giro di due, tre ore a voler esagerare, di cui almeno una trentina di minuti passata in un complesso dedicato ai “labirinti”, una serie di marchingegni da risolvere guidando un laser tra i circuiti.
Francamente, al loro posto, avremmo preferito altri minigiochi che potessero reinterpretare quelli più noti dei luna park in una salsa a base di realtà virtuale.
Giudizio Finale
Recensione Summer Funland – Giudizio Finale – Se lo si prende come un'esperienza in un bizzarro parco giochi digitale, e non come raccolta di minigiochi rigiocabili, Summer Funland riesce a regalare delle soddisfazioni. Incuriosisce con le sue attrazioni sui generis, e può essere una buona introduzione alla realtà virtuale, se solo la grafica su PSVR fosse più pulita.
PRO | CONTRO |
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Trailer

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