Tornate bambini con The Duckforce Rises (recensione)

Zio Paperone, Paperino, Archimede, Amelia e la Banda Bassotti sono solo alcune delle mitiche personalità Disney che fanno da sfondo a questa coloratissima avventura. Ecco la nostra recensione.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Tornate bambini con The Duckforce Rises (recensione)

Disney mira al controllo totale della nostalgia emotiva degli esseri umani, e l’acquisto di Lucasarts (e successiva chiusura) ne è un'altra prova più che cristallina. Un bel giorno, la compagnia, che ricordiamo essere la leader assoluta del mercato dell’intrattenimento per l’infanzia, ha deciso di confezionare un titolo dedicato al mondo di Paperino e Zio Paperone facendosi aiutare da Sanoma Media, la divisione finlandese della società con diversi studi in tutta Europa.

Il gioco è stato studiato per un pubblico molto giovane, ma fatichiamo a credere che siano i ragazzini a rappresentare la principale fonte di download di questo The DuckForce Rises. Anche perché nel contatore ci siamo anche noi. E i nostri amici che amavano Ducktales. E gli amici dei nostri amici che acquistavano Topolino ogni settimana. E i conoscenti degli amici dei parenti dei nostri amici i quali…

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The Duckforce Rises (3)

The Duckforce Rises vi mette nei panni degli eroi di Paperopoli per proteggere la città dagli attacchi della perfida Amelia. Peccato che la narrativa si fermi qui, e la mancanza dell’umorismo tipicamente disneyano si fa sentire sin dalle prime battute. A parte un paio di brevissimi e sterili dialoghi prima di ogni battaglia, infatti, il gioco è privo di cut-scene degne di tale nome.

L’avventura dunque si divide in scontri simil-RPG a turni, apparentemente ben strutturati, dove le carte collezionabili svolgono il ruolo delle azioni. Ad ogni turno viene generata casualmente una serie di cinque carte, e il giocatore ne potrà giocare solo tre. Ognuna fa scaturire un effetto, che può essere un attacco, un blocco, un’alterazione di stato e poco altro. Ci si destreggia quindi in battaglie tremendamente simili tra loro, con nemici altrettanto uguali, supportati da un parco abilità molto risicato.

Pertanto, non è il gameplay il punto di forza della produzione di Disney e Sanoma, che si attesta su livelli basilari, privi di una profondità quantomeno accettabile in un gioco di carte. La spinta che porta il giocatore a continuare è l'ottimo lavoro artistico che si cela in ogni angolo del titolo, dalla caratterizzazione dei personaggi ai loro splendidi modelli in treddì, fino ad arrivare alle animazioni, ben diversificate tra loro per ogni carta giocata.

... è un gran sballo! O forse no

Il sistema di sviluppo è confinato al solo sblocco lineare delle carte tramite le gemme, ottenute semplicemente completando gli scontri. Il numero di eroi selezionabili è esiguo (solo cinque) e, a parte nelle movenze, i personaggi sono pure poco differenziati.

Fa la sua comparsa una impalcatura freemium, che prevede non uno, ma ben due indicatori con annessa ricarica temporale: il primo porta il conto dei Medikit, utilizzabili in battaglia per curare i membri del gruppo feriti, e l’altro rappresenta i teletrasporti i quali, una volta esauriti, non sarà più possibile giocare, con la conseguenza di dover aspettare un po’ di tempo prima di poter rimetterci le mani sopra.

Le monete d’oro, valuta premium del gioco, permettono però di espandere i due indicatori sopracitati in maniera permanente, una cosa decisamente ben voluta. Solo non aspettatevi di essere sommersi di monete d’oro qualora decidiate di non aprire il portafogli.

Giudizio Finale

The Duckforce Rises è un titolo afflitto da limiti derivanti da uno sviluppo marginale. Sebbene il lavoro di caratterizzazione sia stato svolto con estrema cura, il mondo Disney merita senz'altro di più di un gioco di carte la cui profondità è prossima allo zero.

PRO CONTRO
  • Il concept funziona...
  • È gratuito e non pay-to-win...
  • Una gioia per gli occhi
  • ...ma è troppo approssimativo
  • ...peccato per i sistemi a ricarica temporale
  • Limitato in ogni settore

In arrivo sul Play Store ad Aprile 2016