Strobe Glass, cosa sono gli occhiali diventati famosi con Euro 2020

SmartWorld team
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Strobe Glass, cosa sono gli occhiali diventati famosi con Euro 2020

Dalla mini auto elettrica radiocomandata che ha portato il pallone in campo agli Strobe Glasses, Euro 2020 passerà alla storia (oltre che per la vittoria dell’Italia) anche per le innovazioni tecnologiche viste in campo. Tecnologia non solo al servizio del match, come si è abituati a vedere, ma anche a quello dei giocatori, che l’hanno sfruttata per migliorare le prestazioni in campo.

È il caso, per esempio, del portiere svizzero Yann Sommer, diventato il simbolo della vittoria contro la Francia grazie alle spettacolari parate, tra cui quella del rigore calciato da Mbappé. Nel corso della partita Sommer ha sfoggiato appunto un paio di occhiali da sole decisamente particolari, che hanno attirato inevitabilmente l’attenzione e spinto parecchi tifosi a cercarli per saperne di più.

Strobe Glasses, cosa sono

Gli occhiali indossati da Yann Sommer si chiamano, come detto, Strobe Glasses, e sono l’ultima frontiera del wearable al servizio dello sport. Si tratta di occhiali smart che allenano gli occhi migliorando la vista, l’equilibro e i riflessi e prevenendo la degenerazione della cornea.

Gli Strobe Glasses sono stati definiti più volte “occhiali magici”, ma alla base c’è un importante lavoro di sviluppo tecnologico e ricerca.

Gli occhiali sono infatti pensati e progettati per migliorare la performance in campo. Grazie a speciali luci lampeggianti che oscurano temporaneamente la lenti, stimolano il bulbo oculare e i muscoli dell’occhio aiutando a intercettare la palla.

Il gioco di luci produce infatti una sorta di effetto “slow motion”, rallentando la visione e consentendo all’atleta - in questo caso il portiere - di osservare con maggiore attenzione la traiettoria della palla e di reagire in modo rapido e preciso. Una sorta di effetto luci “strobo” da discoteca - da qui il nome degli occhiali - che ha già conquistato numerosi atleti in altrettante discipline, soprattutto negli Stati Uniti. I giocatori di baseball, di football e di hockey, per esempio, spesso arrivano agli allenamenti o in campo con gli Strobe Glasses, e sempre più aziende hi-tech e start-up stanno aumentando la produzione di dispositivi dedicati al mondo dello sport.

In particolare a livello agonistico, anche se molti dispositivi possono essere acquistati anche da privati e appassionati.

Strobe Glasses, quanto costano

Le aziende che hanno investito sulla tecnologia “strobo” e che producono Strobe Glasses sono diverse, e la fascia di prezzo varia a seconda dei modelli. Si va dai 299 dollari degli Strobe Glasses Senaptec ai 490 di Vision On Motion, ma la gamma è ampia.

strobe glasses

Strobe Glasse - Senaptec

Non solo Strobe Glasses: la tecnologia al servizio dello sport

Gli Strobe Glasses non sono però l’unico dispositivo hi-tech amato da atleti e allenatori, e la Fifa sta iniziando a prestare ai wearable sempre maggiore attenzione, autorizzando vari device.

Qualche esempio? La start-up israeliana Playermaker ha prodotto una fascia smart da scarpino munita di sensori che comunica in modo diretto e in tempo reale con una piattaforma di intelligenza artificiale e machine learning. La fascia tiene traccia di ogni tocco del pallone, monitora il possesso di palla, la velocità e la potenza dei calci, e se usata dall’intera squadra integra i dati di ogni giocatore in un’analisi tattica.

Il dispositivo è già usato da Manchester City, Glasgow Rangers e persino dalla nazionale Argentina, ed è considerato un valido strumento per migliorare le performance in campo. Tanti anche i giocatori di calcio che hanno investito sugli Strobe Glasses per i loro allenamenti, come testimoniano numerosi video condivisi su Instagram in cui li si vede colpire palle di diverse dimensioni con gli occhi coperti dagli occhiali hi-tech.

Ancora, la pettorina intelligente con gps integrato di Playr che segue gli spostamenti in campo e grazie alla app collegata fornisce statistiche e suggerimenti per migliorare le prestazioni. I dati vengono processati e raccolti nell’app, che elabora un grafico consentendo di monitorare i progressi, analizzare i punti deboli e potenziare anche il gioco di squadra. E poi i parastinchi smart della start-up italiana Soccerment, formati da parastinco e calzare, che all’interno hanno accelerometro, magnetometro, giroscopio e antenna gps e che grazie ai sensori tengono traccia di tutti i movimenti fatti in campo analizzando anche come la palla viene colpita.